La mancanza di cultura finanziaria ha costi troppo onerosi per la macchina pubblicae per il singolo investitore, tanto che si invoca un coordinamento unico da parte dello Stato. Lo conferma la ricerca condotta dall’istituto Demia e realizzata per Assogestioni dal titolo "I risparmiatori senior" che mostra come il 75 % dei risparmiatori senior (nati cioè tra il 1941 e il 1970) chiede allo Stato, alle istituzioni finanziarie e alla scuola un più incisivo intervento per l’alfabetizzazione finanziaria del Paese. “I risparmiatori oggi hanno compiuto un passo avanti, avendo migliorato il proprio portafoglio di investimento passando dai Btp al mondo gestito”, sottolinea Alessandro Varaldo, (nella foto) ad di Amundi SGR. “E il trend proseguirà con un allargamento del portafoglio e quindi una maggiore diversificazione. Gli analisti prevedono che confluiranno nel gestito 200 miliardi. Ora noi abbiamo il compito di agire con la finanza comportamentale per evitare i bias cognitivi e costruire un portafoglio con un orizzonte temporale non di breve ma di lungo termine”.
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