Post Doha, a rischio i titoli energetici

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Il fallimento del meeting di Doha avrà presumibilmente ripercussioni negative sul prezzo del petrolio e sui titoli energetici. Parola di Alberto Biolzi, responsabile advisory di Cassa Lombarda in relazione alle attese per i mercati, in riferimento alle ripercussioni su petrolio e titoli energetici a seguito del meeting di Doha e alla stagione delle trimestrali USA. Continua: “ogni decisione per un eventuale congelamento o taglio della produzione è ormai rinviata a giugno, ma sullo sfondo permangono le tensioni tra Arabia Saudita e Iran. La stagione dei risultati trimestrali americani entrerà nel vivo: Morgan Stanley, Netflix, IBM, J&J, Goldman Sachs, Intel, Yahoo!, Coca-Cola, Verizon, GM, Microsoft, Alphabet, GE, McDonald’s, ecc…”.

Intanto, nel corso della settimana, di particolare interesse per quanto riguarda l’area euro, c’è la riunione della BCE che, “peraltro, non dovrebbe rappresentare un evento significativo considerate le ultime importanti iniziative assunte nel meeting precedente. Il mercato si attende venga confermato un tono particolarmente accomodante e ribadita la volontà di introdurre ulteriori misure, qualora necessarie”, precisa. 

Afferma Ann-Katrin Petersen, vice president Global Capital Markets & Thematic Research di Allianz Global Investors: “i toni più dovish della Fed sostengono i rendimenti reali contenuti e le crescenti attese inflazionistiche negli USA. Le obbligazioni governative statunitensi potrebbero subire delle battute d‘arresto, alla luce delle aspettative ancora più basse sui rialzi dei tassi incorporate nelle quotazioni. Il mercato obbligazionario europeo è invece influenzato dal programma di acquisto di titoli recentemente ampliato dalla BCE. Le asset class rischiose come le azioni dovrebbero continuare a beneficiare della riduzione delle preoccupazioni sull’andamento economico. La volatilità potrebbe comunque essere elevata, rendendo consigliabile continuare a diversificare ampiamente gli investimenti nelle diverse asset class”.