Private equity: DBAG apre in Italia

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Giovanni Revoltella, immagine concessa (DBAG)

Una nuova società di private equity sbarca in Italia. Deutsche Beteiligungs AG (DBAG) apre un ufficio a Milano. L’obiettivo è di presidiare in maniera diretta il mercato italiano, compiendo un importante e ulteriore passo nello sviluppo della sua strategia di investimento. Il team di investimento della filiale DBAG Italia s.r.l. (DBAG Italia) ha un focus specifico su aziende di medie dimensioni e punta a selezionare e strutturare opportunità di investimento per i fondi DBAG, supportando lo sviluppo delle società in portafoglio.

Proprio lo scorso anno, DBAG ha finalizzato il suo primo investimento diretto in una società italiana, seguito più recentemente da un’altra importante operazione di investimento. "In futuro, fino a un quarto del volume del fondo, DBAG Fund VIII verrà destinato a investimenti in Italia", si legge nel comunicato. "Si tratta di un ammontare che, sulla base delle dimensioni del fondo, il più recente veicolo di private equity gestito da DBAG, equivarrebbe a 300 milioni di euro", spiegano dalla società.

A guidare DBAG Italia, con la qualifica di partner, sarà Giovanni Revoltella. Il manager, 43 anni, da oltre 15 anni si occupa di investimenti in aziende di medie dimensioni in Italia e in altri paesi europei – in precedenza in Argan Capital con sede a Londra, e più recentemente come partner e co-responsabile del settore industriale e tecnologico di Capvis, con sede in Svizzera.  Altra figura chiave del team è il senior advisor, Antonio Corbani, 61 anni, con oltre 25 anni di esperienza di investimento nell'acquisizione e nello sviluppo di aziende italiane di medie dimensioni. Corbani continuerà a supportare DBAG nella valutazione delle opportunità di investimento in Italia. Entrambi i manager vantano un’approfondita esperienza nella gestione di società all’interno di portafogli di private equity, con differenti approcci di investimento (growth, internazionalizzazione, riposizionamento strategico, restructuring) e in diversi cicli economici.

Focus sulle aziende di media dimensione

L'Italia è il secondo paese più industrializzato dell'Unione Europea e, come in Germania, l'industria manifatturiera rappresenta la spina dorsale dell'economia. Tale settore è fortemente orientato all'esportazione e strettamente interconnesso con la Germania, paese che è anche il più importante cliente delle aziende tricolori. Le realtà industriali italiane rappresentano dei punti di riferimento a livello internazionale in molte applicazioni di fascia alta a cui DBAG intende estendere il suo sostegno. Il settore di esportazione più importante per l’Italia è l'ingegneria meccanica e impiantistica, uno dei comparti chiave in cui DBAG ha sviluppato con successo un gran numero di aziende negli ultimi decenni.

Il panorama aziendale italiano si caratterizza per la presenza di molte realtà di medie dimensioni, a conduzione familiare, che spesso hanno saputo affermarsi sui mercati internazionali in segmenti di nicchia. Recentemente, un numero sempre maggiore di aziende si è rivolto a nuovi mercati extraeuropei. Accompagnare l’internazionalizzazione delle aziende familiari è uno dei punti di forza di DBAG: circa due terzi delle 32 imprese in portafoglio sono state acquisite da famiglie o fondatori. L'Italia offre anche interessanti strategie di crescita all'interno del paese - per esempio attraverso l’ideazione di operazioni di consolidamento o buy-and-build in vari settori, iniziative che DBAG sostiene con successo da diversi anni.

"Un focus settoriale in linea con l’evoluzione del mercato, anni di esperienza con aziende familiari di medie dimensioni e un network di relazioni consolidate nel tempo - questi sono i giusti presupposti per la nostra strategia in Italia", ha commentato Giovanni Revoltella, partner di DBAG Italia. "Come società quotata, DBAG può inoltre fare investimenti con un orizzonte di investimento più lungo rispetto ai tradizionali fondi di private equity. Questo amplia la nostra gamma di soluzioni di equity per le aziende italiane", conclude Revoltella.