Le potenzialità dei private markets e in particolare del private equity come fonte di diversificazione e protezione dal rischio sono ormai note agli occhi degli investitori. Le stime per i prossimi anni suggeriscono un’ulteriore spinta in questa direzione. Uno studio della società di analisi degli investimenti alternativi Prequin, ad esempio, indica che questi dovrebbero registrare una crescita di oltre l’11% all’anno nei prossimi anni, raggiungendo i 23.000 miliardi di dollari entro il 2026 (Fonte: 2022 Preqin Global Alternatives Reports). Questo dato evidenzia chiaramente che gli investimenti alternativi hanno superato la recente volatilità senza precedenti dei mercati azionari e obbligazionari.
Negli anni i veicoli di private equity hanno rappresentato un’interessante occasione di rendimento anche per gli istituzionali. Certo, se confrontati con quelli degli Stati Uniti i numeri degli investimenti nei private markets in Europa sono ancora contenuti. Ma in generale è vero che gli investitori istituzionali europei mostrano un forte grado di fiducia nei mercati privati, considerando anche che i momenti di mercato più difficili possono rappresentare un’opportunità per acquistare asset a sconto. Come è destinato a evolversi il rapporto tra questa asset class e le scelte di selezione di casse di previdenza e fondi pensione? Ne abbiamo discusso nell’ultima parte della tavola rotonda targata FundsPeople sul private equity.
I commenti si riferiscono al contesto del 14 marzo 2023.