Davide Saccone, head of Investment Managers Oversights di Quaestio Capital SGR, spiega l'approccio core-satellite applicato all'ambito della sostenibilità.
Diventa sempre più importante investire secondo un approccio orientato ai criteri ESG. A seguito della pandemia di Coronavirus, l’investimento sostenibile ha assunto un ruolo rilevante nelle gestioni di portafoglio. Sulla base di questa tendenza, nell’ultimo anno Quaestio Capital SGR ha quindi rivisto il processo di costruzione dei portafogli secondo un approccio ESG: “Consci dell’interesse sul tema sia da parte dell’investitore retail che da parte di quello istituzionale abbiamo deciso di approfondire il nostro processo di analisi”, spiega Davide Saccone, head of Investment Managers Oversights, Quaestio Capital SGR. “Inoltre, anche la normativa diventerà sempre più stringente in materia di investimenti sostenibili in modo da definire delle regole più omogenee in tutto il settore”.
L’approccio di analisi
“Siamo arrivati alla fine di un percorso che è durato quasi un anno”, spiega Saccone. “Abbiamo cercato di dividere ciò che è pura narrativa sul tema e ciò che, secondo noi, utilizza un approccio ESG veritiero”. Secondo il gestore, l’approccio di pura esclusione tende a ridurre l’universo d’investimento e limitare le potenziali plusvalenze. “Abbiamo quindi analizzato la relazione tra tracking error delle strategie azionarie globali sotto osservazione e l’extra-rendimento e abbiamo notato una correlazione positiva tra i due elementi”, spiega il gestore.
“Da qui l’idea di costruire strategie azionarie ESG con un approccio core-satellite: di fatto abbiamo costruito quindi un portafoglio passivo caratterizzato da un tracking error limitato utilizzando lenti ESG basate sul concetto di “best in class” ed un portafoglio satellite, ad alto tracking error rispetto ai classici indici, che mira ad investire in ottica di sostenibilità di lungo periodo su società coinvolte su uno o più SDGs.
La parte core è composta da strategie che mirano a ridurre la volatilità e contenere i rischi complessivi mentre la parte satellite serve per generare extra rendimento secondo una logica di lungo periodo attraverso un approccio di sostenibilità e transizione. Per investire nella parte satellite del portafoglio abbiamo selezionato una boutique inglese (Impax AM) specializzata negli investimenti sostenibili e che persegue investimenti in società tipicamente quality/growth maggiormente esposte a marco-trend di lungo periodo nel quadro degli SDGs identificati dalle Nazioni unite.
In questo contesto, il gestore tende a preferire le società che operano in settori caratterizzati da una marcata transizione (i.e transizione energetica, medicale o nutrizionale) per poter offrire all’investitore finale un prodotto che investe secondo logiche ESG alternative alle tipiche lenti ESG”, conclude Davide Saccone.