Quali sono i migliori fondi azionari dei Paesi emergenti?

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zhang kaiyv 598607, unsplash

Il mese di maggio ha riportato la volatilità sui mercati azionari emergenti, a causa di un ulteriore inasprimento dei rapporti commerciali tra USA e Cina. Questa nuova escalation della trade war ha causato forti ribassi dell’indice MSCI Emerging Markets Index, che ha quasi dimezzato la performance di circa il 15% che aveva registrato da dicembre. Tuttavia ci sono stati alcuni gestori che a fine maggio hanno comunque superato il benchmark in maniera soddisfacente, dimostrando quindi che l’asset class dell’equity emergente è una di quelle in cui la gestione attiva può fare la differenza.

Abbiamo riportato i migliori 20 fondi per performance YTD (in valuta base) disponibili per la vendita in Italia. Goldman Sachs AM conquista la prima posizione con il suo fondo Goldman Sachs BRICs Equity Portfolio che ottiene un rendimento YTD  in base currency di quasi il 15%. Segue Union Investment con il UniEM Global che ha raggiunto poco più del 14% e HSBC Global AM con il suo HSBC Global Investment Funds Frontier Markets che ha registrato quasi il 14% di rendimento YTD.

Fondo Valuta base Società Rendimento YTD  Rendimento annualizzato a 3 anni Deviazione Standard a 3 anni Sharpe Ratioa 3 anni Max Drawdown a 3 anni
Goldman Sachs BRICs Equity Portfolio Euro Goldman Sachs AM 14,87 13,3 15,43 0,8 -18,25
UniEM Global Euro Union Investment 14,26 11,18 14,57 0,7 -16,85
HSBC Global Investment Funds - Frontier Markets  US Dollar HSBC AM 13,59 4,91 12,27 0,34 -24,4
Magna Emerging Markets Div  Euro Fiera Capital  12,95 9,38 13,3 0,64 -13,76
VanEck - Emerging Markets Equities US Dollar VanEck  12,88 9,68 15,7 0,58 -30,18
GQG Partners Emerging Markets Equity US Dollar GQG Partners 12,86 N/A N/A N/A N/A
Fisher Investments Institutional Frontier Markets Equity US Dollar Fisher Investments 12,48 N/A N/A N/A N/A
Nordea 1 - Global Frontier Markets Fund Euro Nordea AM 12,42 N/A N/A N/A N/A
JPM Emerging Markets Equity US Dollar JPMorgan AM 12,3 12,78 14,82 0,79 -25,17
Threadneedle Global Emerging Markets Equity Fund Pound Sterling Columbia Threadneedle  12,12 10,28 14,99 0,31 -18,57
BlackRock Strategic Funds - Emerging Markets Equity Strategies US Dollar BlackRock 11,99 17,12 14,78 1,05 -10,74
Base Investments SICAV - Emerging And Frontier Markets Equity Euro Edmond de Rothschild AM 11,76 4,77 11,39 0,35 -10,97
NEF Emerging Market Equity  Euro Nord Est AM 11,58 5,45 13,52 0,36 -15,53
Lazard Developing Markets Equity Euro Lazard Fund Managers 11,55 9,57 14,14 0,62 -18,72
Robeco Emerging Stars Equities Euro Robeco 11,46 9,87 13,88 0,65 -17,43
HSBC GIF BRIC Markets Equity  US Dollar HSBC AM 11,4 17,1 14,95 1,04 -18,91
Eurizon Fund - Equity Emerging Markets New Frontiers  Euro Eurizon Capital  11,38 4,43 11,7 0,31 -16,13
HSBC GIF BRIC Equity  US Dollar HSBC AM 11,31 17,55 14,96 1,06 -18,26
Robeco Emerging Markets Equities Euro Robeco 11,27 10,43 14,66 0,65 -18,75
AB Emerging Markets  US Dollar AllianceBernstein  11,14 5,85 15,86 0,35 -32,07

Fonte: Elaborazione propria dati Morningstar Direct al 31 maggio 2019.

Cosa pensano i gestori?

 Wim-Hein Pals, responsabile del team EM di Robeco sostiene che “L'attuale congiuntura rende i mercati emergenti particolarmente interessanti per gli investitori a causa di un mix unico di crescita degli utili, sottovalutazione dei titoli e fondamentali solidi. Quando si parla di mercati emergenti a nostro avviso qualsiasi cosa collegata al consumatore rappresenta una nota positiva. All'interno di questo spazio, ci concentriamo sui beni di consumo discrezionali piuttosto che su quelli di base che tendono a essere piuttosto costosi. Il comparto dei beni di consumo discrezionali, invece, presenta rapporti prezzo/utili e price to book più attraenti. Un altro settore di nostro interesse  è  l’IT, che è diventato uno dei temi più importanti nei mercati emergenti. Il settore IT è stato esso stesso oggetto di cambiamenti, in particolare in Cina, dove il focus si è spostato dall’hardware verso il software e l'e-commerce. Il comparto è cresciuto notevolmente anche in Paesi come Taiwan e Corea. Oltre al focus specifico sul consumatore, ci concentriamo sui Paesi, piuttosto che sulle imprese multinazionali. Privilegiamo un’esposizione di tipo domestico in Paesi come India e Cina. In India, per esempio, preferiamo investire in un'azienda alimentare locale che in una multinazionale, perché le multinazionali offrono esposizione anche ai mercati sviluppati, cosa che a noi generalmente non piace”.

Secondo Conrad Saldanha, senior portfolio manager Emerging Markets Equity di Neuberger Berman i mercati emergenti sembrano trovarsi alla fase intermedia del ciclo. “Il rapporto prezzo/utili di 12x dell’MSCI Emerging Markets Index si rapporta favorevolmente al 17x dell’S&P 500 Index e al 16x dell’MSCI World Index dei mercati sviluppati globali. Inoltre, come abbiamo sostenuto in passato la costante espansione tecnologica dei mercati emergenti dovrebbe comportare multipli di valutazione leggermente più elevati rispetto al passato. A nostro avviso, le valutazioni attuali non sono valutazioni di fine ciclo. E neppure i fondamentali dei mercati emergenti danno segno di un affaticamento tipico della fase finale dei ciclo. Sei toni della controversia tra Cina e Stati Uniti dovessero moderarsi, siamo convinti che ciò contribuirebbe a favorire il consolidamento dell’incipiente ripresa della Cina e di altri mercati emergenti nel secondo semestre del 2019. Insieme alla recente svolta accomodante della Federal Reserve, un simile evento potrebbe favorire un ritorno dell’attenzione sui fondamentali e sulle valutazioni della fase intermedia del ciclo”.     

Nel mese di maggio gli investitori hanno ritirato capitali dai mercati emergenti, soprattutto dai Paesi asiatici. Da Raiffeisen Capital Management spiegano che “il tema della guerra commerciale finora ha colpito soprattutto i mercati finanziari e la psiche degli investitori. Un'ulteriore escalation e una durata prolungata del conflitto non rappresenteranno un vantaggio per l'economia globale. Paradossalmente, la nuova escalation potrebbe essere positiva per molti paesi emergenti nella seconda metà dell'anno. È probabile che il governo cinese sostenga l'economia con ulteriori stimoli fiscali e monetari e, in caso di dubbio, preferirebbe adottarne un po' di più che troppo pochi. Di conseguenza, anche l'economia globale e soprattutto molti paesi emergenti dovrebbero beneficiare di tali stimoli. Nonostante gli sviluppi politici negativi delle ultime settimane e molti indicatori congiunturali globali al momento ancora deboli, rimaniamo quindi ottimisti anche per il resto dell'anno”.