ll 2022 è iniziato nel peggiore dei modi. Dopo il COVID, quest’anno i mercati stanno facendo i conti con le tensioni geopolitiche tra Russia e Stati Uniti. Ecco i settori che hanno fatto peggio finora.
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Il 2022 è iniziato nel peggiore dei modi. Dopo il COVID, quest’anno i mercati stanno facendo i conti con le tensioni geopolitiche tra Russia e Stati Uniti. L' asset class che hanno avuto rendimenti più bassi da inizio anno sono l’azionario russo, il Biotech e i titoli orientati verso lo stile growth. Secondo il team di ricerca di Intermonte, l'inflazione e le reazioni delle Banche centrali rimangono il driver principale che spiega questa performance dei mercati, prolungando la pressione sui titoli growth e quindi sulle mid-cap. Il timore principale è che le Banche centrali siano in ritardo sul controllo dell’inflazione, riflettendo forse un potenziale errore di politica monetaria che potrebbe condurre ad una recessione. Questo timore, ad avviso di Intermonte, è però prematuro: ci si attende che le Banche centrali rimangano flessibili e che, nel corso dei prossimi mesi, riconsiderino i recenti annunci più restrittivi per rinnovare il loro sostegno alla crescita economica attraverso politiche monetarie più dovish.
È già il momento di cogliere le opportunità?
Acomea SGR apprezza il ruolo dell’innovazione come motore della crescita economica. “Abbiamo già iniziando a comprare in modo selettivo alcuni titoli tecnologici che già oggi hanno una profittabilità comprovata e una valutazione interessante”, spiega Alberto Artoni, portfolio manager US Equity della società.
“A livello settoriale, le banche beneficiano di un incremento dei tassi d’interesse, in controtendenza quindi rispetto al mercato azionario e obbligazionario, grazie all’aumento del margine d’interesse. Anche il settore petrolifero può fornire una protezione nei confronti dell’inflazione e tipicamente presenta una scarsa sensibilità ai rialzi dei tassi d’interesse. La sovraperformance da inizio anno potrebbe continuare in considerazione dei rialzi del prezzo del petrolio”, spiega Matteo Ramenghi, Chief Investment Officer UBS WM Italy. Il settore sanitario è difensivo e beneficia di temi strutturali, come l’invecchiamento della popolazione e le nuove opportunità offerte dalla tecnologia. “Per queste ragioni resta tra i nostri preferiti, nonostante una redditività non ancora ristabilita. Questi tre settori inoltre offrono dividendi superiori alla media”.