Essere selettivi è un imperativo. Soprattutto in un contesto in cui le nubi nere all'orizzonti hanno la forma di una recessione e di vendite indiscriminate. "Riteniamo che la profondità dei cali stia creando punti di ingresso interessanti. Vediamo opportunità di acquisto nella tecnologia, in una pluralità di titoli high yield e, più di recente, nei beni voluttuari" spiega Stuart Rhodes, gestore del fondo M&G (Lux) Global Dividend, con Rating FundsPeople 2022.
Il gestore ammette che pur non avendo visto alcun taglio ai dividendi nel portafoglio continuano a rimanere vigili su questo fronte. "Nell’attività di ricerca sulle aziende, la solidità dei bilanci è un elemento chiave delle nostre considerazioni e siamo felici che molte delle aziende di cui deteniamo partecipazioni dispongano di liquidità netta" prosegue.
Dividendi, non solo per difendersi
Il professionista spiega che il focus è sulla crescita dei dividendi piuttosto che su un alto rendimento, "nella convinzione che dividendi superiori portino nel corso del tempo a prezzi azionari più elevati, risultando in un total return interessante. Non investiamo in bond proxy la cui mancanza di crescita li lascia esposti agli effetti erosivi dell’inflazione". Secondo Rhodes infatti i dividendi in crescita possono aiutare a offrire protezione dall’inflazione in questo periodo e, al contempo, lanciare un forte segnale di fiducia e indicazioni chiare in merito alla disciplina dei conti.
Come detto prima però i dividendi non sono solo un'arma di difesa. "Investiamo anche in aziende con business sensibili all’economia e in grado di aumentare i dividendi in tutti i cicli economici. La porzione ciclica del portafoglio ha valore aggiunto, aiutata dalla forte performance delle nostre partecipazioni legate all’energia che hanno tratto vantaggio dal rialzo dei prezzi del petrolio" commenta.
Attenzione però, l'esperto non parla di acquisto a qualunque prezzo. "Le valutazioni giocano un ruolo chiave nell’analisi dei fondamentali che operiamo: per noi è importante non pagare troppo per la crescita che cerchiamo" ammette. L'attenzione di M&G per le valutazioni ha consentito di evitare i titoli growth che prima erano molto popolari, i cui multipli elevati hanno subìto una grande pressione dato che il rialzo dei rendimenti obbligazionari ha portato a riconsiderare come gli asset finanziari sono prezzati.
La composizione del portafoglio
Guardando al portafoglio, l’America del nord continua a rappresentare l’esposizione geografica più ampia. Circa il 60% del fondo, infatti, è investito negli Stati Uniti e in Canada ma l’Europa è stata l’area più produttiva per nuove idee. "Quattro dei cinque nuovi acquisti di quest’anno hanno riguardato l’Europa, il che testimonia delle valutazioni sempre più interessanti che si riscontrano nel Vecchio Continente rispetto agli Stati Uniti" spiega.
L'esperto inoltre sottolinea come il peso della tecnologia all’interno del fondo è aumentato dal 15% all’inizio dell’anno a oltre il 20% poiché hanno aggiunto i semiconduttori alle loro posizioni. "Abbiamo anche investito in una pluralità di aziende di qualità che sono diventate disponibili e con alti rendimenti di partenza. Più di recente, abbiamo aperto una posizione nei beni di lusso poiché il deciso sell-off nel settore dei beni voluttuari ha presentato un’opportunità di acquisto di un’azienda esposta a un settore con crescita a lungo termine e solidità finanziaria senza eguali" conclude.