Ripresa, banche centrali accomodanti e rendimenti attrattivi. Ecco perché investire nei bond emergenti

Peter Eerdmans News
Peter Eerdmans, immagine concessa (Ninety One)

L’inflazione è la più grande preoccupazione nell’attuale fase di mercato. E, assieme alla diffusione delle varianti del virus, rappresenta un freno all’ottimismo sulla ripresa economica che sta prendendo piede in molte parti del mondo. Un clima di incertezza che potrebbe allontanare gli investitori dalle attività più rischiose dei mercati emergenti, propendendo per asset più sicuri dei Paesi sviluppati. Ma secondo Peter Eerdmans, co-head of Emerging Market Sovereign and FX di Ninety One ci sono diversi fattori che rendono conveniente puntare oggi sull’asset class emergente. Per non correre il rischio di ignorare quella che definisce: “una fase ciclica molto attraente” per il comparto. La stessa inflazione potrebbe esser solo un fenomeno temporaneo dovuto alle riaperture: "Sebbene molti dati indichino un aumento strutturale dei prezzi, siamo ancora fortemente orientati a considerare questo fenomeno come un qualcosa di passeggero”, spiega. "Infatti, è vero che le impennate dell’inflazione causano delle contrazioni dal lato dell’offerta, ma si tratta comunque di effetti di durata limitata. Inoltre, il ritorno della pressione reflazionistica dovrebbe essere visto nel quadro del ben più lungo trend deflazionistico, vissuto negli ultimi 25 anni", afferma.

RIPRESA DEL MANIFATTURIERO

In aggiunta, anche la ripresa del manifatturiero è un elemento di supporto per gli EM. Un rilancio del settore che ha tratto beneficio dal pacchetto di stimoli da 1,9 trilioni di dollari varato dagli Stati Uniti per sostenere le imprese e la società colpite dal COVID-19 e che ha avuto l’effetto di espandere la domanda. "Sebbene si riscontrino delle debolezze negli EM dovute a ulteriori lockdown, l’implementazione delle vaccinazioni e il conseguente allentamento delle misure restrittive dovrebbero innescare una ripresa delle attività economiche, portando a ritorno di condizioni di quasi normalità nell’arco di quest’anno", dichiara.

SOSTEGNO BANCHE CENTRALI

E ancora secondo Ninety One le banche centrali di tutto il mondo manterranno posizioni di supporto ai sistemi economici, con il rischio di un brusco allontanamento dalla politica monetaria espansiva estremamente basso. Mentre un ulteriore elemento di sostegno per i mercati emergenti potrebbe provenire dall’amministrazione Biden, dato che per Eerdmans verosimilmente introdurrà una politica estera e commerciale meno imprevedibile.

ATTRATTIVITÀ DEI RENDIMENTI

Inoltre, con una significativa parte del debito dei mercati sviluppati che presenta rendimenti negativi, sempre più investitori prenderanno in considerazione i mercati emergenti. "I loro rendimenti e il loro valore di mercato sono rimasti integri", analizza l’esperto. "E oltre all’attrattività dei rendimenti, altri elementi a favore degli EM sono i flussi commerciali in crescita in queste aree e la diminuzione del ruolo del dollaro nel mondo", dice.

VIEW SUL DEBITO E VALUTE DEGLI EM

"Rimaniamo cautamente ottimisti sulle prospettive future e negli ultimi mesi abbiamo mantenuto alcuni elementi di rischio nelle nostre strategie top-down. Riconosciamo del valore nelle valute dei mercati emergenti e abbiamo deciso di adottare una piccola posizione sovrappesata nel trimestre, dato che abbiamo prospettive favorevoli di lungo periodo", spiega Eerdmans.

Sui bond in valuta locale Ninety One ha confermato una posizione neutrale, rispecchiando i recenti movimenti dei treasury statunitensi. Secondo la casa di gestione nonostante le valutazioni di riferimento siano alquanto contenute, ci sono alcuni specifici bond che permettono di ottenere rendimenti migliori rispetto a quelli dei DM. Infine, vede delle possibilità anche nelle obbligazioni ad alto rendimento in valuta forte, dato che gli spread non sono ancora rientrati ai livelli precedenti al COVID.   

FOCUS SU SINGOLI PAESI

Gli ultimi dati sulla Cina sono stati deludenti, dimostrato dal fatto che i consumi interni non sono mutati e le vendite al dettaglio si attestano ancora su livelli bassi. "È vero che l’export è cresciuto del 28% nel mese di maggio rispetto allo stesso periodo del 2020, ma è comunque un valore inferiore alle aspettative", avverte. "Inoltre, un articolo del Wall Street Journal ha dichiarato che il governo cinese avrebbe intenzione di tenere chiusi i confini dello stato per almeno un altro anno a causa delle varianti del Coronavirus, con potenziali conseguenze negative, soprattutto per il turismo, in tutta l’Asia".  

In Corea del Sud il Governo locale sta approntando nuove misure di stimolo alla crescita economica; misure che generalmente sono supportate con l’emissione di nuove obbligazioni. "Ma in questo caso, l’elevata tassazione potrebbe finanziarle senza dover ricorrere ad ulteriore indebitamento", fa notare. Sul fronte della politica monetaria, la banca centrale ha deciso di tornare ad alzare i tassi d’interesse nel corso di quest’anno. "Se questo dovesse rivelarsi vero, la Corea del Sud sarebbe la prima nazione asiatica ad abbandonare le politiche monetarie espansive da quando è scoppiata la pandemia", illustra Eerdmans.

Per quanto riguarda l’Egitto, il Fondo Monetario Internazionale ha approvato l’ultima versione del programma di riforme presentato dal Governo sbloccando fondi per 1,7 miliardi di dollari. Le stime del FMI prevedono che la crescita sarà del 5,2%, che il rapporto deficit-Pil si manterrà attorno a circa il 4% e che il bilancio primario arriverà a registrare un surplus del 2%. Inoltre, la crescita dello Special Drawing Rights del FMI porterà in questo mercato altri 3 miliardi di dollari. "Tutto questo può ridurre la necessità di indebitamento, anche se la nuova legge Sukuk renderà probabilmente necessario reperire 2 miliardi di dollari. Inoltre, i dati indicano anche una ripresa delle attività economiche verso una situazione di normalità, come dimostrano il Purchasing Manufacturers Index (PMI), salito da 48.6 a 49.9, la vendita di automobili, i proventi del Canale di Suez (+9% in un anno) e addirittura il turismo", conclude Eerdmans.