Ripresa, banche centrali accomodanti e rendimenti attrattivi. Ecco perché investire nei bond emergenti

Peter Eerdmans News
Peter Eerdmans, immagine concessa (Ninety One)

L’inflazione è la più grande preoccupazione nell’attuale fase di mercato. E, assieme alla diffusione delle varianti del virus, rappresenta un freno all’ottimismo sulla ripresa economica che sta prendendo piede in molte parti del mondo. Un clima di incertezza che potrebbe allontanare gli investitori dalle attività più rischiose dei mercati emergenti, propendendo per asset più sicuri dei Paesi sviluppati. Ma secondo Peter Eerdmans, co-head of Emerging Market Sovereign and FX di Ninety One ci sono diversi fattori che rendono conveniente puntare oggi sull’asset class emergente. Per non correre il rischio di ignorare quella che definisce: “una fase ciclica molto attraente” per il comparto. La stessa inflazione potrebbe esser solo un fenomeno temporaneo dovuto alle riaperture: "Sebbene molti dati indichino un aumento strutturale dei prezzi, siamo ancora fortemente orientati a considerare questo fenomeno come un qualcosa di passeggero”, spiega. "Infatti, è vero che le impennate dell’inflazione causano delle contrazioni dal lato dell’offerta, ma si tratta comunque di effetti di durata limitata. Inoltre, il ritorno della pressione reflazionistica dovrebbe essere visto nel quadro del ben più lungo trend deflazionistico, vissuto negli ultimi 25 anni", afferma.

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