Saldo negativo per le sottoscrizioni a gennaio (dopo la volata dello scorso dicembre). Bene i fondi obbligazionari e azionari. Male bilanciati e flessibili. Ecco chi guida la raccolta del mese.
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Per l’industria il nuovo anno comincia così: un saldo negativo (dopo la volata del dicembre 2022) per quanto riguarda la raccolta gestita e uno positivo, se guardiamo all’aumento del patrimonio (+55 miliardi, principalmente attribuibile al contributo dell’effetto mercato, pari nel mese a +2,5%, secondo le stime dell’Ufficio Studi di Assogestioni). Se il patrimonio gestito si attesta dunque a 2.267 miliardi, le sottoscrizioni soffrono. Dopo una raccolta di +11,2 miliardi a dicembre, a gennaio si registra una perdita per 927 milioni di euro.
Nello specifico perdono quota sia le gestioni collettive (-429 milioni) che le gestioni di portafoglio (-498 milioni) coi mandati istituzionali che registrano 756 milioni di deflussi, mentre in quelli retail sono confluiti 258 milioni.
Fondi aperti, la riscossa degli obbligazionari
Entrando nel dettaglio dei fondi aperti, restano in territorio negativo i prodotti bilanciati (-625 milioni) e soprattutto i flessibili (-1,67 miliardi). All'opposto, invece, i fondi obbligazionari che hanno messo a segno +609 milioni di sottoscrizioni nette, dopo +375 milioni a dicembre. Si rafforza anche l'appeal dei fondi azionari, che proseguono il trend consolidato nel 2022 segnando +1,74 miliardi nel primo mese dell'anno (dopo +1,4 miliardi). Male, invece, per i fondi monetari, che hanno registrato uscite nette per -687 milioni, dopo +402 milioni a dicembre. Gennaio è stato positivo per i fondi chiusi, che hanno chiuso il mese con 214 milioni di euro.