Risparmio gestito, gli istituzionali zavorrano la raccolta nel 2° trimestre (ma il patrimonio continua a crescere)

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Louis Hansel (Unsplash)

Prosegue, anche nel secondo trimestre del 2023, la contrazione della raccolta netta del gestito, con un dato che si attesta a -12 miliardi di euro. A certificare i deflussi dall’industria è la mappa trimestrale di Assogestioni che attribuisce il calo, in particolare, al corso delle gestioni di portafoglio, in negativo per 9,45 miliardi. Un andamento “a doppia direzione”, quello dell’industria del settore in Italia, in quanto, in linea con quanto evidenziato già nel primo trimestre dell’anno si assiste a un parallelo aumento del patrimonio gestito passato dai 2.257 miliardi del primo trimestre a 2.277 miliardi a fine giugno. A spingere su questa crescita, sottolinea l’ufficio studi di Assogestioni, “l’effetto mercato positivo che sta caratterizzando il 2023”, stimato dagli esperti intorno all’1,5% per il Q2.

Perdite contenute per i fondi aperti (sorretti dagli obbligazionari)

Nonostante dati ancora in negativo, con deflussi per 3,3 miliardi nel trimestre, i fondi aperti riducono le fuoriuscite rispetto al Q1 (quando sfioravano -3,7 miliardi). A contrarre la riduzione sono i fondi obbligazionari, che nel secondo trimestre mettono a segno una raccolta netta di 8,7 miliardi compensando la performance poco brillante (seppur positiva) degli azionari (+417 milioni dai 2,8 miliardi del primo trimestre) e, in particolare, mettendo un freno all’emorragia da bilanciati e flessibili che nel Q2 allargano le perdite totalizzando deflussi rispettivamente per 4,5 e 6,2 miliardi (erano -3 e -5,2 nel Q1). L’andamento degli obbligazionari, spiega Alessandro Rota, direttore Ufficio Studi, Assogestioni, “conferma da un lato la sensibilità degli investitori per il tema dei tassi di interesse e dall’altro la reattività delle case di gestione nel modulare un’offerta che si caratterizza principalmente per un forte ritorno dei prodotti a scadenza e per la concentrazione sui governativi da un punto di vista di asset class”. Il dettaglio della mappa trimestrale sulla domiciliazione dei fondi evidenzia anche la preferenza per gli strumenti italiani (+2 miliardi) rispetto a quelli di diritto estero (-5,3 miliardi).

Le gestioni di portafoglio

A influire in forma incisiva sul dato finale della raccolta nel secondo trimestre sono anche le gestioni di portafoglio, che pesano per oltre il 47% delle masse e nei tre mesi vedono deflussi per 9,45 miliardi in gran parte determinati dalle fuoriuscite registrate dai prodotti assicurativi, pari a 7,5 miliardi. “Il quadro dei mandati istituzionali si conferma negativo e con un aggravamento dei deflussi sulla componente assicurativa rispetto ad un primo trimestre già negativo – osserva Rota –. Il segmento dei mandati previdenziali si mostra resiliente mentre le GP dedicate alla clientela individuale upper-affluent e private raccolgono un ulteriore miliardo di euro, portandosi a più di 2 miliardi di flussi positivi da inizio anno”.

Prosegue il calo dei PIR

Un ulteriore dato negativo riguarda poi i PIR. Nel consueto resoconto trimestrale di Assogestioni i piani di risparmio individuale totalizzano deflussi per 609 milioni “afferenti in toto ai PIR ordinari mentre i PIR alternativi chiudono in sostanziale pareggio”, si legge nella nota dell’Associazione. Il patrimonio promosso complessivo dei due strumenti si attesta al 30 giugno a 19 miliardi.

Chi sale e chi scende

Sul fronte della raccolta dei singoli Gruppi, nel secondo trimestre del 2023 Poste Italiane guadagna il primo gradino del podio con una raccolta netta positiva per 2,1 miliardi. Segue Blackrock con 844 milioni di flussi, e Gruppo Mediolanum con 506 milioni guadagna la terza posizione.

Nome GruppoRaccolta nettaPatrimonio
Poste Italiane2.179101.102
Blackrock84491.063
Gruppo Mediolanum5066.0411
Gruppo Montepaschi4894.571
JP Morgan AM26745.950
Arca25533.612
ICCREA15210.326
Sella14310.381
Gruppo BPER Banca1075.561
Anima Holding66167.865
Fonte: Assogestioni. Elaborazione propria (dati in milioni di euro).

A guidare la classifica "negativa" del trimestre è invece Gruppo Generali con 6,6 miliardi di deflussi “In merito ai dati pubblicati da Assogestioni sull’industria del risparmio gestito in Italia nel secondo trimestre 2023, si precisa che il risultato registrato dal Gruppo Generali è dovuto principalmente a flussi dei mandati assicurativi gestiti per conto del Gruppo e sui fondi monetari”, si legge in una nota diffusa dal Gruppo in mattinata. Segue a breve distanza Gruppo Intesa Sanpaolo che, soprattutto come conseguenza dei 3,6 miliardi di deflussi di Eurizon (in parte compensati dal risultato positivo per 549 milioni di Fideuram), segna un risultato pari a -3 miliardi. Terza posizione, infine, per Axa IM che vede -1,4 miliardi di raccolta.

Nome GruppoRaccolta nettaPatrimonio
Gruppo Generali-6.588384.415
Gruppo Intesa Sanpaolo-3.021400.642
Axa IM-1.41442.114
Gruppo BNP Paribas-1.40525.018
Pictet AM-1.16142.125
Credit Suisse-82011.590
Amundi Group-818198.443
Credito Emiliano-73018.577
Invesco-55727.964
Morgan Stanley-24039.025
Fonte: Assogestioni. Elaborazione propria (dati in milioni di euro).