Robert Schneider (C-Quadrat AM): la finanza che fa del bene

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Chi ha detto che la finanza non può aiutare il prossimo? Robert Schneider, institutional clients director di C-Quadrat Asset Management, ha rivelato a Funds People come un fondo di microfinanza possa rappresentare un’asset class alternativa in grado, al tempo stesso, di aiutare i piccoli villaggi dei Paesi emergenti a sviluppare delle attività economiche a sostentamento delle famiglie locali.

Il Dual Return Fund - Vision Microfinance è un fondo comune di investimento, rappresentato in Italia da Raiffeisen Capital Management, focalizzato sui mercati di frontiera e con un forte impatto sociale, si pone infatti l’obiettivo di finanziare le istituzioni di microfinanza che supportano l’economia reale delle popolazioni locali. Tali istituzioni facilitano l’accesso alle risorse economiche necessarie per il mantenimento degli abitanti che in altri casi non riuscirebbero ad ottenere, dato che le banche non erogano crediti per ammontari esigui e senza garanzie.

Robert Schneider spiega che “il fondo investe prevalentemente in bond, promissory note (accordi tra due parti) e loan delle istituzioni di microfinanza. C-Quadrat procede con un approccio top-down per la selezione dei Paesi e bottom-up per la scelta delle istituzioni di microfinanza. La selezione dei Paesi in cui investire avviene tramite un’attenta analisi di fattori macroeconomici, come crescita del PIL, tasso di disoccupazione, livello di indebitamento, e regolamentazione della microfinanza. Difatti non è sufficiente che le condizioni economiche del Paese siano interessanti, è necessario anche che le istituzioni di microfinanza siano soggette a regolamentazione da parte della Banca centrale o della legge”, aggiunge l’esperto.

Schneider sottolinea che “non interveniamo direttamente sulle decisioni delle istituzioni di microfinanza, perché non abbiamo il loro know how. Nella scelta della istituzioni di microfinanza teniamo conto soprattutto di due aspetti: economico e sociale. Il primo si considera attraverso una due diligence meticolosa dei bilanci, del portafoglio crediti e del rating. Il secondo considera la ‘client protection’, cioè l’effettivo contributo che può dare alla popolazione. Sapere che l’istituzione scelta finanzia il campo di calcio di un villaggio o l’acquisto di un macchinario per un piccolo imprenditore offre un rendimento maggiore”.

I vantaggi per gli investitori sono diversi: bassa correlazione con le altre asset class, short duration e probabilità di default minima con un tasso di payback di circa 96-98%. Il manager spiega che “il rischio di default è molto basso perché vi è un’ampia diversificazione del portafoglio, sia a livello geografico che di singole istituzioni di microfinanza. Si finanziano piccoli imprenditori per dare loro la possibilità di creare il loro business necessario al sostentamento delle loro famiglie, per questo c’è una alta motivazione a ripagare i debiti”.

La microfinanza supporta la vita quotidiana di numerose popolazioni dei Paesi in via di sviluppo, ma rappresenta anche un interessante investimento alternativo, perché, a prescindere da ciò che succede sui mercati, la vita quotidiana continua.