Come spiega l'amministratore delegato, la SGR milanese resta concentrata su due progetti: i fondi PIR e la piattaforma che permette di acquistare alcune classi dei fondi direttamente online.
Indipendenza, innovazione e prodotti che vantano un track record ultra-decennale. Sono solo alcune delle caratteristiche di Zenit SGR. “Sicuramente ci piace pensare di essere caratterizzati da una cultura del servizio verso il cliente, che vuole offrire un qualcosa in più rispetto a prodotti e strumenti finanziari che sono per molti versi non facili da differenziare, delle commodities in un certo senso”, spiega l’amministratore delegato Marco Rosati. “Crediamo di poter contare anche su una rapidità di risposta rispetto alle sfide del mercato che magari strutture più complesse non hanno o non hanno con facilità, come testimonia sicuramente la tempestiva immissione sul mercato dei fondi PIR, ultimo ma non unico esempio di quanto detto. Certamente la mancanza di una rete bancaria dà qualche sicurezza in meno in termini di accesso al mercato dei risparmiatori, ma nello stesso tempo può essere indice di libertà e di assenza di condizionamenti di qualunque tipo, anche commerciali”, dice il manager.
Due progetti a lungo termine
Restare competitivi in un mercato in affanno non è certo semplice. Ancor di più se poi devi confrontarti con realtà più grandi e più strutturate. Eppure la SGR milanese da oltre vent’anni opera sul mercato azionario e obbligazionario, focalizzandosi soprattutto sulle piccole e medie imprese del Paese. “Al momento siamo concentrati su due progetti, sui quali abbiamo investito molto anche in termini di comunicazione: i nostri fondi PIR e la piattaforma che permette di acquistare alcune classi dei nostri fondi direttamente online”, afferma Rosati.
“Per entrambi i progetti siamo stati tra le prime SGR in Italia a muoverci e in questo modo abbiamo lanciato sul mercato i fondi PIR all’inizio del 2017, pochissimo tempo dopo l’approvazione della normativa. Abbiamo deciso di investire su questo tema perché il finanziamento delle PMI e delle eccellenze del sistema Italia ci sta molto a cuore e questi strumenti possono contribuire a ridare alla finanza il ruolo di cinghia di trasmissione del risparmio verso le attività produttive, un ruolo che deve tornare a prevalere rispetto all’immagine di pura speculazione che purtroppo il nostro settore rischia di avere nell’immaginario collettivo. Sulla piattaforma online siamo tuttora tra i pochi operatori che hanno attivato un canale semplificato di sottoscrizione dei prodotti finanziari interamente via web, senza passaggi fisici in banca. Si tratta di un servizio che intendiamo offrire ai nostri clienti nell’ottica di quella differenziazione che deve caratterizzare una boutique del risparmio, un canale di accesso in più che non intende sovrapporsi a quelli esistenti ma aggiungersi alle possibilità a disposizione del pubblico”.
Se infatti il settore sta subendo una grande rivoluzione, in Zenit “c’è un grosso sforzo di continuo aggiornamento, un impegno (anche economico) non indifferente e una costante attenzione nell’osservazione del settore e del mercato per cogliere le tendenze e i cambiamenti, che spesso sono forieri di buone opportunità”, continua l’amministratore delegato. “Oltre all’aspetto regolamentare, sottolineerei l’importanza del mutamento tecnologico in atto nel settore, dove finora le cose più interessanti viste in ambito fintech mi pare siano giunte da operatori di minori dimensioni piuttosto che non dai leader di mercato”. Da qui la voglia di proporsi un attore innovativo all’interno del settore, “capace di rispondere alle sfide del cambiamento e di fornire al cliente gli strumenti e i prodotti più adeguati per lui e per le sue esigenze”, conclude Rosati.