Ruolo crescente dei passivi nei prodotti assicurativi (e non solo)

Betti Candia, chief investment officer, Zurich Italia

Fattori di mercato e regolamentari contribuiscono a modificare il modo in cui investono le compagnie assicurative. Ovviamente il business di queste entità è esteso sia in termini di masse che di tipologie di prodotti a cui corrispondono differenti esigenze di esposizione.

La crescita dei passivi: utilizzo

Ci sono però degli elementi comuni che è possibile riscontrare e che determinano, nella visione di Betti Candia, chief investment officer di Zurich Italia, la possibilità di fare una previsione circa l’aumento deciso e progressivo dell’utilizzo degli strumenti indicizzati nei prossimi anni.

“I costi”, afferma, “rappresentano un dato preciso e costante nel tempo, al contrario dei risultati, spesso deludenti in particolare per quelle asset class più sviluppate, dove c’è meno spazio per la ricerca di alpha da parte dei gestori attivi”. “Questo non significa che non ci siano aree, anche numerose, dove la gestione attiva rappresenti un’opzione vantaggiosa, ma rispetto al passato è spesso riscontrabile una maggiore creazione di valore nell’asset allocation piuttosto che nello stock picking”.

“Nelle assicurazioni, i prodotti dove i passivi sono più utilizzati sono in generale le unit linked, dove appunto è l’asset allocation il maggior driver di performance. Il costo delle commissioni di gestione, e talvolta anche di performance, soprattutto per profili obbligazionari in un contesto di mercato come questo caratterizzato da tassi estremamente bassi, può tramutare le performance nette per il cliente in vere perdite”, spiega nel dettaglio Candia.

Normativa

Il minor costo dello strumento indicizzato significa quindi maggiore valore da restituire al sottoscrittore. E proprio su questo punto, sottolinea Candia, è concentrato in questo momento il regolatore, tanto sovranazionale che nazionale. “Tutte le ultime indicazioni da parte di IVASS in merito all’attesa revisione della normativa sulle Unit Linked pongono l’accento sul concetto di ‘value for money’, il che significa per le assicurazioni dover lavorare sui costi complessivi dei prodotti in un contesto di mercato che pone significative sfide in merito alla generazione di rendimento”.

“Costi bassi aiutano a costruire prodotti con margini ragionevoli sia per le assicurazioni che per i clienti. È chiaro che tutto questo può stare in piedi solo su volumi consistenti”, completa. “Covid-19 non ha cambiato nulla”, dichiara inoltre guardando agli sviluppi futuri. “Il trend era già in atto e nella realtà la pandemia sta agendo da acceleratore, velocizzando il processo di cambiamento che era già in parte cominciato”, conclude.