Il responsabile ETF della società di gestione racconta quali sono i trend dell'anno che è appena cominciato, su quali nuovi prodotti passivi è meglio puntare e quali saranno le prossime novità.
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Sul fronte azionario c’è la preoccupazione per la politica europea: l’anno che avanza è pieno di sfide elettorali che potrebbero cambiare il corso delle cose. Dall’altra parte c’è il rischio tassi d’interesse: “Viviamo in un mondo mai visto prima”, esclama Vincenzo Sagone, head of ETF di Amundi SGR. Un problema per quei Paesi dove, come l’Italia, la parte obbligazionaria è di gran lunga superiore a qualsiasi altra asset class. Perciò lo scenario che si apre, secondo la società di gestione, non è dei più semplici. Qualcosa però si muove. Come spiega a Funds People Sagone, ci sono nuovi trend all’orizzonte e i flussi degli ETF cominciano a variare. Se nel 2016 i portafogli istituzionali europei, che poi sono anche quelli italiani, avevano sovrappesato l’azionario US, le small caps US e l’emerging markets, quest’anno si registra un rientro nell’azionario europeo.
“Abbiamo cominciato a notare qualcosa già a fine anno ma nelle prime settimane di gennaio la tendenza è stata più chiara: i flussi degli ETF rientrano in Europa. Per questo i prodotti su cui punteremo nel 2017 saranno proprio legati alla gamma degli ETF europei, su cui faremo una campagna pubblicitaria ad hoc”, annuncia Sagone. I portafogli sono scarichi e l’occasione può essere propizia per gli investitori che possono acquistare a livelli di quotazione interessante. “È chiaro che poi il trend sugli azionari US continuerà. A dicembre l’ETF azionario US è stato tra i più venduti, e anche quest’anno i flussi continuano a posizionarsi in questo segmento”. L’altro cavallo di battaglia della società sono sicuramente gli ETF dedicati ai titoli emerging markets, sui cui si continua a puntare.
I titoli floater: una soluzione nell'universo fixed income
Sul fronte obbligazionario per Amundi ETF invece meritano attenzione al momento le esposizioni verso i corporate, gli high yield e i bond emerging marktes governativi. “Sono le uniche asset class, in un momento di rendimento pari a zero, ad avere ritorni positivi, superiori al 2%”, precisa Sagone. Che poi aggiunge un ulteriore tassello al mosaico dell’universo fixed income: i floating rate notes. “Nel corso degli ultimi trent’anni, i tassi d’interesse sono diminuiti. Questo ciclo potrebbe essere giunto al termine, come dimostra il recente rialzo a seguito delle elezioni presidenziali degli Stati Uniti. La posta in gioco per gli investitori ora è la necessità di trovare soluzioni che aiuteranno a generare rendimenti potenziali proteggendoli allo stesso tempo dal negativo impatto sui prezzi dei tassi crescenti.
I floater sono i titoli migliori per affrontare la sfida: non solo la loro durata molto bassa sta proteggendo gli investitori dall'impatto negativo sui prezzi dei tassi crescenti, ma la loro cedola variabile permette loro di offrire un rendimento crescente. Questi prodotti offrono già interessanti opportunità nel contesto degli Stati Uniti, dove la Federal Reserve ha già avviato una fase di irrigidimento, ma anche in Europa dove i tassi potrebbero essere vicini a toccare il fondo”, spiega l’esperto. Non per nulla la gamma di Amundi di ETF FRN, lanciata in Italia solo pochi mesi fa, ha già raccolto circa 1,5 miliardi, confermando l'appetito per questi strumenti nel contesto di tassi attuale". L’Amundi EUR e l’USD FRN ETF, primi nel loro genere in Europa, offrono la possibilità di ottenere esposizione a un paniere di titoli corporate a tasso variabile, attraverso una unica operazione sul mercato. Negli Stati Uniti, gli investitori sono stati in grado di ottenere esposizione a questo tipo di prodotto attraverso gli ETF dal 2011, e così stanno facendo adesso gli investitori europei”, ribadisce l’esperto.
Frattanto, le novità che Amundi ETF metterà in cantiere saranno parecchie. La società si prepara a fare nuove emissioni innovative a replica fisica, che permetteranno di colmare il gap sulla gamma obbligazionaria. Ma anche ampliare l’offerta degli smart beta. “Al momento abbiamo due ETF multifattoriali centrati sull’Europa e sull’azionario globale, nonché una gamma completa di ETF monofattoriali sull’MSCI Europe. Quest’anno allargheremo l’orizzonte con qualche nuova emissione”, anticipa Vincenzo Sagone.