Salazar (CANDRIAM): "Valutazioni ragionevoli e fiducia nella ripresa sostengono l’azionario emergente"

Paulo Salazar News
Paulo Salazar, immagine concessa (CANDRIAM)

L’appetito per l’azionario non si placa, spinto dall’ottimismo per la ripresa e dai bassi rendimenti del reddito fisso. Uno scenario che ha reso affollato il segmento dell’equity nella maggior parte delle sue asset class: i titoli growth e del tech in primis e in seguito alla rotazione settoriale innescata dalla scoperta del vaccino dello scorso novembre anche nella componente dei ciclici e value. Per diversificare i portafogli si guarda dunque verso altre aree geografiche e i mercati emergenti, attualmente in ritardo nella ripresa, possono rappresentare un’interessate opportunità. "Riteniamo che le valutazioni nei mercati emergenti siano ragionevoli, soprattutto rispetto ai mercati sviluppati e restiamo fiduciosi che il contesto economico sia di buon auspicio per le azioni", afferma Paulo Salazar, senior fund manager del fondo Candriam Equities L Emerging Markets con Marchio FundsPeople e rating (B) Blockbuster e (C) Consistente. "I mercati emergenti sono fortemente influenzati dalla ripresa economica globale che determina una maggiore domanda di beni ‘made in EM’", aggiunge. "Man mano che i vaccini saranno più ampiamente disponibili, gli investitori diventeranno più fiduciosi sulle prospettive degli utili per le società al di fuori degli Stati Uniti. E a lungo termine, poiché l'economia mondiale diventa meno integrata a causa della tendenza alla de-globalizzazione, le azioni dei mercati emergenti apportano maggiori vantaggi alla diversificazione", afferma.

CAMBIAMENTI NEL PORTAFOGLIO

Il Candriam Equities L Emerging Markets ha un approccio bilanciato con un posizionamento strategico del fondo che attualmente mantiene un core composto di titoli growth di qualità e un’inclinazione value per catturare l’upside del reflation trade. Dal punto di vista settoriale ai ciclici di qualità è stata recentemente aggiunta un’esposizione materiali, finanziari e industriali in diversi paesi. "Questi sono i settori che hanno sofferto durante pandemia ma che giocheranno un ruolo cruciale nella riapertura economica. Il nostro robusto processo di screening ci consente di scegliere i ciclici di valore più elevato in questi settori", sottolinea Salazar. A livello di paese, ciò ha implicato una riduzione del sovrappeso sulla Cina in favore di altre regioni dei mercati emergenti. "Mentre la Cina è stata la prima a riprendersi dalla pandemia, giustificando il nostro sovrappeso, ora stiamo aumentando la nostra esposizione alle regioni emergenti che sono posizionate per riaprire e riprendersi", afferma. "In Cina stiamo adottando un approccio equilibrato, aggiungendo materiali, finanziari e industriali al nostro portafoglio principale di titoli growth di qualità. Pertanto, alcune delle modifiche più recenti al portafoglio hanno ridotto la nostra esposizione ad alcuni titoli tecnologici cinesi, che potrebbero essere soggetti a pressioni antitrust e normative, per aggiungere materiali, finanziari e industriali, cioè i beneficiari della riapertura economica globale", spiega.

TECH CINA: TREND DI CRESCITA RIMANE SOLIDO

Se sul breve periodo l’interesse del gestore si concentra sui settori più penalizzati dai lockdown, sul lungo periodo, nonostante il rischio di inasprimenti normativi da parte delle authority (è ancora vivo il ricordo del blocco disposto all’ultimo minuto da parte di Pechino della IPO di Ant lo scorso autunno) il tech in Cina in tutte le sue forme, istruzione online, sanità elettronica, fintech o live streaming, rimane attraente. “Le grandi aziende tecnologiche cinesi hanno dimostrato una forte execution in diversi cicli e un'incredibile capacità di adattamento negli ultimi anni, sostenuta dalla forza tecnologica e dall'innovazione”, dichiara il gestore di CANDRIAM. "Restiamo positivi sul settore nel lungo periodo, dato che le tendenze di crescita del settore rimangono solide e il cambiamento strutturale nel comportamento degli utenti nei confronti dell'online è destinato a rimanere", conclude.