L’analisi dell’head of Southern Europe che racconta le direttrici su cui si sviluppa il business della società, approdata dieci anni fa nel Paese.
Da un decennio in Italia con il chiaro intento di essere, sempre più, un punto di riferimento per clienti e controparti. “Inizialmente, dal 2014, ci siamo dedicati allo sviluppo della clientela wholesale e dei fund buyer, frutto delle pregresse relazioni ma anche alla clientela istituzionale, cominciando poi a intessere le prime relazioni con il mondo della consulenza finanziaria, attraverso degli accordi di distribuzione retail con il tentativo di bilanciare questi tre canali, mitigandone i flussi”, commenta Donato Savatteri, head of Southern Europe di T.Rowe Price raggiunto da FundsPeople.
Dopo aver guardato ai dieci anni trascorsi, vale la pena capire quali saranno gli obiettivi della società negli anni a venire. “Il nostro prossimo passo sarà quello di continuare a cercare delle vere e proprie partnership, evolvendoci da fornitori di servizi a partner, con l’obiettivo di diventare tra i principali interlocutori con l’intento di sviluppare nuovi soluzioni o servizi anche per gli asset manager. Non solo, vogliamo anche consolidarci nella consulenza finanziaria, diventando una società di riferimento per ogni professionista in Italia, puntando sulla riconoscibilità del nostro brand”, prosegue Savatteri.
Consulente finanziario che, soprattutto in questi ultimi anni, ha rivestito un ruolo di primaria importanza. “I CF chiedono un supporto solido da parte della propria società ma anche dalle terze parti soprattutto nello sforzo educativo per la clientela”, ammette l’esperto. Ancora una volta, dunque, l’educazione finanziaria è al centro. “Come noto il 2023 ha fatto segnare un grande successo per il Btp. Questo può essere anche un segnale del bisogno del cliente che richiede sempre più certezze ma secondo noi, senza scorciatoie, il risparmio gestito rappresent la chiave per diversificare e per mitigare il rischio soddisfacendo dei bisogno a lungo termine”, commenta.
Secondo il responsabile del Sud Europa della società, c’è bisogno di accompagnare il cliente finale nelle sue scelte di investimento e da solo il consulente non riesce a fare tutto il lavoro. “Ecco perché servono SGR che offrano prodotti in linea con le esigenze del cliente finale a seconda dei temi più vicini ai suoi bisogni, un esempio per tutti è rappresentato dalla sostenibilità, dalla digitalizzazione, dall’intelligenza artificiale o dal tema dei costi più contenuti”, ci tiene a sottolineare.
Strategie
La parola d’ordine rimane la diversificazione. “Per farlo è bene detenere in portafoglio una componente azionaria con attenzione all’orizzonte temporale, ricordando che si tratta di un’asset class capace di protegge dall’inflazione”, spiega Savatteri. Nell’universo equity lo specialista consiglia l’azionario US soprattutto in vista delle elezioni negli Stati Uniti a novembre “storicamente la politica in queste occasioni ha sempre avuto interesse a far sì che l’economia si mantenesse in buone condizioni”, dice. Andando ancor più nel dettaglio, Savatteri guarda con interesse alle small cap che hanno valutazioni meno basse e un potere di definizione dei prezzi, rivestendo un’opportunità interessante per partecipare alla crescita dell’America oltre le Magnifiche Sette. “Sul fronte obbligazionario, guardiamo ai bond corporate, un’asset class in cui c’è una finestra di opportunità che però non durerà molto poiché i tassi sono destinati a scendere a partire dall’estate, ma i rendimenti sono ancora molto interessanti attorno al 3.8%, quindi di molto superiori alla media degli ultimi dieci anni”, conclude.