Se la (brutta) legge elettorale tranquillizza i mercati

ccrrii
foto: autor ccrrii, Flickr, creative commons

Partiti ad personam, promesse a tinchité, dichiarazioni che sfiorano l’insulto. La campagna elettorale italiana è pronta a sferzare le ultime stoccate: il 4 marzo si vota e gli investitori sono alla ricerca di ragguagli per affrontare l’appuntamento politico. Tra Brexit, elezione USA, indipendenza catalana o le recenti sfide politiche tedesche, il mercato finanziario sembra tuttavia ormai immune ai rischi indicati dagli operatori. Qualche cenno di volatilità ma poca correzione per poi riprendere velocemente l’andamento generale. “Questa fase di avvicinamento al voto italiano non sembra differente: lo spread BTP-Bund nei giorni scorsi, a fronte di una fiammata di volatilità, si è addirittura stretto in modo molto marcato”, dice Andrea Brasili, senior economist di Amundi SGR. Tanto più che a questo giro si va alle elezioni con un sistema certamente debole, a causa di una legge elettorale complessa e pasticciata.

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