Le dinamiche che hanno caratterizzato i mercati negli ultimi anni (e che hanno visto una serie di situazioni geopolitiche influire come non mai sul sentiment degli investitori a livello globale, con relativi movimenti di volatilità più o meno favorevoli a seconda del periodo di competenza) hanno fatto sì che la richiesta di performance da parte degli investitori ai propri gestori sia passata in secondo piano rispetto a una gestione più cauta e sicura del rischio. Per i fund manager, strutturare i portafogli in questo senso è diventato quindi fondamentale. Lo sa bene Marco Seveso, responsabile direzione investimenti e gestione fondi comuni di Soprarno SGR, che ha spiegato a Funds People i segreti della strategia Soprarno Relative Value, fondo che vanta del rating Blockbuster Funds People, partendo proprio dai criteri di copertura del portafoglio.
“La struttura del portafoglio è 100% azionaria, e i metodi di copertura sono sostanzialmente due: il primo è quello di una parziale copertura tramite futures su indici, e il secondo è quello di acquistare opzioni put a copertura di eventi (binari) che possano generare movimenti significativi della volatilità. Questa strategia combinata consente di avere un’esposizione 100% azionaria, ridotta da un 50% di copertura con futures e da un 10% di acquisto di opzioni put, in modo da ottenere una net exposure intorno al 40%”, spiega Seveso. Nel 2017, aggiunge, la volatilità del portafoglio è rimasta abbastanza controllata intorno al 4%, un pò troppo contenuta per il tipo di prodotto.
Dal punto di vista delle performance, invece, il prodotto ha avuto un rendimento leggermente inferiore rispetto alle attese, e questo è dipeso molto dalle coperture che hanno penalizzato i rendimenti per l’assenza di volatilità. “Il Soprarno Relative Value è un prodotto che, acquistando delle opzioni, spende una parte della performance per coprirsi da eventi di volatilità, che, diversamente dal 2016, non si sono verificati quest'anno. Il 2016, infatti, è iniziato con i timori sulle banche italiane a cui han fatto seguito la Brexit, le elezioni USA e, per finire, il referendum italiano; tutti eventi che hanno fatto sì che la strategia di copertura si rivelasse efficace, a differenza del 2017 dove non si sono verificati avvenimenti di questo tipo”, afferma il fund manager.
Dal punto di vista strategico, il portafoglio mantiene quindi la sua identità: "Il 100% dei titoli vengono selezionati in base alla nostra forte convinzione sulla singola storia. Svolgiamo analisi la cui partenza si basa su uno scenario macro, nel quale andiamo poi ad analizzare le singole storie che all’interno di questo contesto possono avere delle potenzialità di crescita. Il nostro obiettivo è quello di avere un portafoglio di aziende su cui abbiamo una forte convinzione basata sia sulla nostra analisi interna, sfruttando la ricerca di cui ci avvaliamo, sia instaurando un contatto frequente con le società attraverso meeting periodici, in modo da avere una conoscenza il più approfondita possibile dell’investimento effettuato”, spiega l’esperto.
Seveso aggiunge inoltre che l’obiettivo non è avere dei titoli che fanno parte del mercato, o per ricostruire un benchmark, ma mettere insieme storie che, secondo Soprarno SGR, possano avere un successo nel ragionevole medio termine, costruendo quindi un portafoglio equilibrato in termini di rischiosità, in modo tale da non investire del tutto in titoli molto rischiosi o in settori troppo difensivi.
“Il portafoglio verrà tuttavia ridotto in termini di titoli che lo compongono, con l’obiettivo di incrementare il focus sulle singole idee e quindi di ridurne leggermente il numero di titoli, passando dagli attuali 100 agli 80 titoli in portafoglio. Il tutto anche per aumentare leggermente la volatilità, che al momento risulta un pò troppo bassa”, conclude il manager.