SFDR e la “grande riclassificazione” dei fondi, quali impatti sulla fund selection

FundsPeople Talks ESG, foto Enrico Frascati per FundsPeople

Il primo gennaio 2023 è entrata in vigore la normativa di secondo livello del regolamento europeo SFDR (Sustainable Financial Disclosure Regulation). E molte società, in vista della “stretta normativa”, negli ultimi mesi del 2022 hanno rivisto la classificazione dei propri fondi sostenibili. Secondo i dati diffusi da Morningstar relativi all’ultimo trimestre del 2022, da settembre circa 420 prodotti hanno cambiato la propria classificazione SFDR, inclusi 307 prodotti che sono passati dall'Articolo 9 all'Articolo 8. Il riflesso di questa riclassificazione in termini di asset, è stato pari a 175 miliardi di euro: il 40% del patrimonio dei fondi Articolo 9. A seguito di questi declassamenti, inoltre, la quota di fondi Articolo 9 sul totale del mercato dei fondi dell’Unione europea è scesa al 3,3% alla fine di dicembre, dal 5,2% di tre mesi prima, mentre la quota dei fondi articolo 8 è passata al 52,2%, dal 48,3 per cento. Appunto sull'impatto che ha avuto questa riclassificazione dal punto di vista della selezione ESG, e su come questo si possa tradurre in rendimenti interessanti nel lungo periodo, si è concentrata la quarta tavola rotonda all’interno di FundsPeople Talks ESG, che si è tenuta a Milano lo scorso 21 marzo e ha visto il confronto tra un professionista specializzato negli investimenti sostenibili e tre esperti nella selezione dei fondi.

I commenti si riferiscono al contesto del 21 marzo 2023.