Peter Michaelis, head of Sustainable Investmentsi di Liontrust AM, spiega come valutare la rispondenza alla Sustainable Finance Disclosure Regulation (SFDR) e perché i tre fondi della gamma GF Sustainable Future rientrano in questa categorizzazione.
Soddisfare le aspettative non solo dei clienti ma del regolatore in materia di investimenti sostenibili è ormai un imperativo per le case di gestione. Manca ormai meno di un mese all’entrata in vigore della nuova Sustainable Finance Disclosure Regulation (SFDR), prevista per il 10 marzo 2021, che mira a sistematizzare il quadro della finanza sostenibile dell’Unione Europea e contrastare con forza fenomeni di greenwashing, introducendo informazioni obbligatorie sulle caratteristiche ESG dei prodotti di investimento e sulle modalità con cui le stesse impattano sul processo di gestione. In particolare, da un punto di vista giuridico si combinano il Regolamento (UE) 2019/2088 del Parlamento europeo e del Consiglio del 27 novembre 2019 relativo all’informativa sulla sostenibilità nel settore dei servizi finanziari (SFDR), integrato dal successivo Regolamento (UE) 2020/952 relativo all’istituzione di un quadro che favorisce gli investimenti sostenibili (Tassonomia).
Autovalutazione
Liontrust AM ha confermato la volontà di categorizzare tutti e tre i suoi fondi GF Sustainable Future (Liontrust GF Sustainable Future Global Growth, Liontrust GF Sustainable Future Pan European Growth, Liontrust GF Sustainable Future European Corporate Bond), domiciliati in Irlanda, come conformi all’articolo 9 della nuova Sustainable Finance Disclosure Regulation. Una dichiarazione, in carico in questo momento secondo normativa all'asset manager stesso e soggetta dunque a successiva verifica da parte dell'autorità competente, che corrisponde al grado massimo di influenza dei fattori ambientali sociali e di governance all’interno del processo di investimento. SFDR prevede infatti le ad ogni prodotto venga attribuita una delle seguenti categorizzazioni:
Articolo 9: fondi hanno un obiettivo di investimento sostenibile (con un forte focus ESG); Articolo 8: fondi che promuovono, tra le altre caratteristiche, caratteristiche ambientali o sociali (con un certo grado di attenzione ESG); Articolo 6: fondi che non rientrano negli articoli 8 o 9 (senza focus ESG).
Sostenibili “oltre ogni ragionevole dubbio”
“Una significativa considerazione”, spiega Peter Michaelis, head of Sustainable Investments di Liontrust AM, “è stata data al nostro processo di classificazione interna, con particolare attenzione a garantire la conformità non solo al testo della SFDR ma anche allo suo spirito”. “Per qualificarsi come articolo 9”, prosegue Michaelis, “riteniamo che, come minimo, i fondi debbano dimostrare quanto segue:
- Full Integration dei fattori ESG (inclusi i rischi per la sostenibilità) nella gestione del prodotto, influenzando tutto il processo decisionale;
- Il prodotto deve mirare a creare un cambiamento positivo per l'ambiente o la società, che sia in linea con uno o più degli SDG delle Nazioni Unite;
- Deve essere in atto una formale policy di Engagement che richieda una partecipazione attiva dell’asset manager;
- Tutte le aziende devono soddisfare il "do no significant harm" nessuno dei sei obiettivi ambientali della tassonomia dell'UE”.
Particolare rilevanza è data dalla normativa alla misurabilità dei criteri di sostenibilità applicati nella gestione e ai risultati ottenuti che devono essere comunicabili e comunicati in maniera trasparente agli investitori per favorire la comparabilità tra prodotti che si definiscono ESG.
“Siamo attualmente in fase di implementazione di una serie di report a livello sia aziendale che di singoli prodotti che saranno a breve disponibili in conformità all’entrata in vigore della normativa e alle successive scadenze per la rendicontazione nel 2022 e oltre”, spiegano da Liontrust AM. “Accogliamo con favore questa mossa verso una maggiore trasparenza per gli investitori sui fondi sostenibili e contiamo di contribuire attivamente al contrasto del fenomeno del greenwashing, che merita una particolare attenzione dato il grande interesse commerciale sugli investimenti sostenibili”, conclude Michaelis.