Il 24 aprile si terrà il secondo turno delle elezioni in Francia. I sondaggi danno favorito il presidente in carica Macron, ma a spaventare gli investitori è una possibile vittoria della sfidante Le Pen in un momento di instabilità geopolitica in Europa per la guerra in Ucraina.
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Le elezioni presidenziali in Francia sono un’ulteriore variabile d'incertezza per l’Europa, in un momento di instabilità geopolitica per la guerra in Ucraina. Emmanuel Macron ha conquistato il primo turno lo scorso 10 aprile con il 27,8% delle preferenze. Ma la leader del partito di estrema destra Rassemblement National, Marine Le Pen, ottenendo il secondo posto con il 23,1% dei voti, sta mettendo in discussione la leadership dell’attuale Presidente della Repubblica e leader del partito di centro La République En Marche.
Nei giorni da qui al prossimo 24 aprile, la data in cui andrà in scena il ballottaggio, saranno determinanti i dibattiti politici, tra cui l’atteso faccia a faccia televisivo previsto per il 20 aprile. Sarà fondamentale anche il sostegno di altri candidati eliminati: ad esempio, l’esponente di sinistra Jean-Luc Mélenchon, che si è posizionato terzo con il 21,9% dei voti, ha invitato chiaramente i sostenitori a non votare per Le Pen, ma non ha appoggiato apertamente Macron. Ma ciò che risulta evidente è che la Francia sta attraversando un passaggio delicato in vista del round finale delle elezioni, per gli scenari inediti che si aprirebbero per un cambio di guida all’Eliseo.
“Il presidente francese Emmanuel Macron affronta una battaglia più dura per la rielezione rispetto a cinque anni fa”, avverte Stéphane Monier, chief investment officer, Banque Lombard Odier & Cie SA. “La sua avversaria Marine Le Pen, ha imparato dai suoi errori nel 2017, quando i due candidati si sono affrontati per la prima volta”, continua. “Sebbene i sondaggi indichino un crescente sostegno a Le Pen nel secondo turno, ci aspettiamo ancora che un’ampia area anti-Le Pen si coalizzi in favore di Macron”, dice Pietro Baffico, European Economist di abrdn. “Tuttavia, c'è un rischio significativo di una vittoria della Le Pen, come riflesso dai sondaggi e dai mercati. Se molti degli elettori si astenessero al secondo turno, le possibilità per Le Pen di vincere le elezioni aumenterebbero”, analizza. Per Jean-Jacques Barbéris, head of the Institutional, Corporate Clients Division and ESG di Amundi lo scenario centrale rimane un’alta probabilità della vittoria di Macron, ma con un vantaggio minore rispetto alle ultime elezioni. “Molto dipende da quale strategia il Presidente in carica adotterà per attrarre i voti degli elettori che non lo hanno sostenuto al primo round, in particolare gli elettori di Mélenchon”, avverte. “Nei prossimi giorni assisteremo a una maggiore volatilità sui mercati seguendo le previsioni degli exit poll”, avverte.
I sondaggi suggeriscono una vittoria di misura di Macron al secondo turno
I mercati temono un cambio di guida all’Eliseo
Per Marco Oprandi, head of Cross Asset Solutions di Cirdan Capital Le Pen ha conquistato molti voti grazie alle iniziative politiche in cui ha promesso di proteggere i consumatori francesi e di ridurre il prezzo del petrolio. Un fattore che le ha permesso raggiungere un notevole supporto da parte del popolo francese. “Quindi, se da un lato molti francesi sembrerebbero favorire Marine Le Pen, crediamo che l’impatto sui mercati finanziari di una sua vittoria sarebbe negativo”, afferma Oprandi. “Con Le Pen eletta nel secondo round di votazione, prevediamo tre principali effetti: un incremento dello spread delle obbligazioni francesi a 10 anni OAT rispetto al benchmark tedesco, i Bund a 10 anni. Inoltre, stimiamo che il mercato azionario francese sconterebbe forti ribassi, con il CAC40 che potrebbe registrare un decremento di oltre il 5%”, dice.
Anche Baffico prevede impatti negativi da una vittoria della Le Pen: “scatenerebbe molto probabilmente un significativo sentimento di risk-off verso gli asset francesi e molti altri asset europei. I suoi piani fiscali, se attuati, metterebbero le finanze pubbliche francesi in una situazione peggiore”, afferma. Inoltre, secondo Baffico Le Pen probabilmente indebolirebbe l'unità occidentale e lascerebbe un'Europa più frammentata, con meno spazio per spingere gli investimenti a livello europeo. Un argomento condiviso da Stéphane Monier: “I mercati sono preoccupati che un governo nazionalista in un importante stato membro dell'UE possa minare le politiche economiche e di bilancio europee. L'euro rifletterà questo rischio fino al 24 aprile”, conclude.
Ma ci sono anche delle voci discordanti: “Che cosa accadrebbe ai mercati transalpini ed europei se si avverasse il ‘ribaltone’ elettorale?”, si chiede Carlo Vedani, amministratore delegato di Alicanto Capital. “Probabilmente, poco e niente. A parte una reazione negativa iniziale, è prevedibile un assestamento abbastanza rapido, come è stato per la Brexit”, continua. Secondo Vedani una vittoria della leader del Rassemblement National non porterebbe a grandi sconvolgimenti. “Perché, è bene ricordarlo, all'opposizione è molto facile porsi certi obiettivi, che sono però molto più difficili da realizzare nelle stanze del potere”, afferma.
I settori che beneficerebbero di una vittoria di Macron
Viceversa come spiega Lale Akoner, senior Market strategist di BNY Mellon Investment Management una vittoria di Macron sarebbe ben accolta dai mercati: “Incorporerebbero nei prezzi il calo dell’incertezza politica e un’amministrazione ancora favorevole alle aziende”, evidenzia.“Rispetto ad altri Paesi europei, l’outlook macro della Francia è leggermente più protetto dai rialzi dei prezzi del gas e del petrolio, grazie alla quota di energia da fonti nucleari. Con una vittoria di Macron, possiamo aspettarci che alcuni segmenti del mercato ricevano un’ulteriore spinta positiva” afferma. In particolare l’esperta di BNY Mellon IM preferisce i settori dell’energia e dei materiali, i comparti influenzati dalla promessa di Macron per una transizione energetica, e così anche i titoli della difesa e i finanziari.