Siamo entrati in un nuovo ciclo dell’alpha?

Donato Savatteri, Peter Botoucharov, T. Rowe Price
Donato Savatteri, Peter Botoucharov, T. Rowe Price

“Negli ultimi anni abbiamo assistito alla cavalcata delle gestioni passive, aiutate dalla grande immissione di liquidità nel mercato da parte delle principali Banche Centrali. Il quadro però è cambiato. Tensioni sociali e economiche, politiche monetarie divergenti e guerra commerciale significano l’inizio di un nuovo ciclo dell’alpha”. Donato Savatteri, country head Italy di T. Rowe Price, introduce così quello che secondo gli studi dell’asset manager statunitense è il nuovo pattern del mercato con cui gli investitori dovranno fare i conti nei prossimi anni. Un contesto maggiormente favorevole alla gestione attiva perché caratterizzato dalla stabilizzazione di un tasso di volatilità maggiore rispetto al ciclo precedente.

Ciclo Alpha, T. Rowe Price

“Il maggiore fattore di incertezza”, spiega Savatteri, “è rappresentato dal futuro delle politiche commerciali e dallo scontro tra Stati Uniti e Cina”. “Ciò che preoccupa maggiormente”, specifica Peter Botoucharov, senior sovereign analyst fixed income di T. Rowe Price, “è l’impatto sulla crescita globale”. Le proiezioni del Fondo Monetario Internazionale, da considerare ottimistiche secondo Botoucharov, vedono la Cina attestarsi ancora al di sopra del 6%. “Dobbiamo prendere in considerazione la possibilità che i dati reali, in particolare in caso di mancato accordo sul tema dazi, potrebbero essere peggiori e visto il peso della Cina nel panorama internazionale l’impatto sulla crescita globale sarebbe significativo”. Lo scenario di base di T. Rowe Price non prevede recessione nelle maggiori economie, ma tiene conto del possibile rallentamento del gigante asiatico e dei sui effetti su quei sistemi, in particolare Germania e Italia nel mondo sviluppato, in cui pesa in modo particolare il settore manifatturiero. Una fase avanzata di ciclo economico in cui la volatilità si attesterà, come detto, a livelli stabilmente più alti rispetto agli ultimi 5 anni. “La nostra previsione" dichiara il senior sovereign analyst fixed income di T, Rowe Price, "vede l’indice VIX, che nel 2018 ha fatto registrare un valore medio di 16,6 punti, viaggiare stabilmente tra 18 e 20 punti nel 2019”.

Volatilità, T. Rowe Price

“L’anno si annuncia ricco di opportunità per i gestori attivi di alta qualità e in grado di trovare rendimento in contesti non semplici”, afferma Savatteri, che sul business specificamente italiano sottolinea come “l’arrivo sul campo di MiFID II con la vicina consegna delle rendicontazioni ai clienti porterà un ulteriore elemento di competizione all’interno dell’industria”. Classi di azioni scontate per gli investitori professionali, formazione, qualità del servizio e nuove partnership sono i punti fondamentali su cui lavorare secondo il country head Italy dell’asset manager statunitense.