Dopo il successo del JPM Global Income, l’asset manager ha lanciato una versione più conservativa di questo prodotto multiasset che, in Europa, ha già fatto registrare più di 600 milioni di euro di masse.
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Il JPM Global Income è il fiore all'occhiello di J.P.Morgan Asset Management. È una strategia focalizzata sulla generazione di reddito e gestisce oltre 20.000 milioni di euro a livello europeo, il che la rende il fondo bilanciato di riferimento nonché uno dei prodotti che compongono l'elenco dei dieci fondi con il maggior numero di asset in Europa. Michael Schoenhaut (nell'immagine) ha ben chiaro quali sono le chiavi del successo della strategia. "Gli investitori cercano reddito e questo fondo lo offre attraverso un portafoglio molto ben diversificato che mette al primo posto il controllo del rischio", assicura il manager in un'intervista a Funds People.
Il JPM Global Income ha come obiettivo quello di distribuire una cedola annuale tra il 4% e il 6%, rimanendo sempre all'interno di un range di volatilità tra il 6% e il 12%. Questo è ciò che, secondo il co-gestore del fondo, rende quest’alternativa così interessante, soprattutto in un contesto di carenza di rendimento e depositi allo 0%.
Il successo della strategia ha portato la società a lanciare il fondo JPM Global Income Conservative, un prodotto per i clienti più prudenti il cui obiettivo è quello di pagare una cedola annuale tra il 2% e il 4% assumendo una volatilità tra il 3% e il 7%. "Si tratta di una proposta che si adatta molto meglio alla mentalità difensiva di molti investitori del sud Europa. Da qui la grande approvazione che questo prodotto sta avendo nel mercato italiano", afferma.
D’altronde, i numeri lo sostengono. Nonostante abbia solo un anno di vita, l'interesse che sta suscitando questo prodotto è così elevato che ha fatto sì che abbia già oltre 600 milioni di euro di masse in gestione. Le aspettative che la società ha posto sul prodotto sono elevate, poiché si tratta di una strategia che ha le stesse caratteristiche che hanno portato il JPM Global Income ad essere così stellato, ma incorporandogli alcuni swap sostanziali che fa sì che l’adattamento nei portafogli più conservatori risulti più semplice.
Similitudini e differenze
"Entrambi i fondi sono gestiti dallo stesso team con l'obiettivo di generare un reddito regolare attraverso una filosofia che combina la visione macroeconomica (top-down) con l'analisi fondamentale (bottom-up). La principale differenza tra loro risiede nel livello di rischio assunto da ciascun fondo e nel modo in cui il portafoglio del JPM Global Income Conservative è progettato per offrire protezione in caso di uno scenario di forte correzione dei mercati. Ciò fa sì che il posizionamento di entrambi i prodotti non sia il medesimo.
Alcune differenze possono essere notate con un semplice colpo d’occhio. Le più significative sono che il Conservative assegna il 22% del portafoglio agli investimenti azionari, la metà rispetto al JPM Global Income, che quest'ultimo non mantiene alcuna esposizione al mercato del debito pubblico, quando nel Conservative tale percentuale raggiunge il 6%, o che il livello di liquidità del JPM Global Income Conservative (8,5%) praticamente raddoppia quello del JPM Global Income", indica Schoenhaut.
Altre, tuttavia, sono visibili solo dietro spiegazione da parte del manager. La più rilevante fa riferimento al credito ed è un buon esempio che rivela la visione del mercato del team. "Attualmente, in entrambi i fondi, l'esposizione al reddito fisso societario è di circa il 31%, ma nel Conservative la maggior parte di questa esposizione è composta da obbligazioni con rating investment grade, mentre nel Global Income la maggior parte corrisponde all'high yield, principalmente americano. In Europa, la qualità del debito ad alto rendimento è maggiore, ma i rendimenti non sono attraenti. Da qui la nostra visione negativa su questo segmento di mercato. In generale, il rischio azionario ce l’abbiamo principalmente in Europa, mentre il rischio di credito lo assumiamo negli Stati Uniti. Ma tutto ciò è suscettibile di cambiamenti perché i fondi sono gestiti in modo molto flessibile".
Linee rosse (di demarcazione?)
Secondo Schoenhaut, le sue strategie differiscono da quelle seguite dai suoi concorrenti in due aspetti senza i quali, secondo lui, non si potrebbe avere successo. "In primo luogo, selezioniamo gli asset che includiamo nel portafoglio sulla base dell'esperienza e delle conoscenze sul campo che le diverse divisioni in tutto il mondo di J.P. Morgan AM ci forniscono. A monitorare i prodotti vi è un team di professionisti con più di dodici anni di esperienza nella gestione di fondi multi-asset, altamente qualificati dal punto di vista della costruzione del portafoglio, della gestione del rischio e dell'asset allocation. In pratica, ciò si traduce in un portafoglio molto più diversificato rispetto a quello dei nostri competitor, sia geograficamente che a livello di asset class e stile di investimento, e il tutto ci avvicina al grande obiettivo: riuscire a creare un portafoglio equilibrato che consenta di diversificare il rischio, raggiungendo allo stesso tempo il livello di reddito che ci siamo prefissati".
In secondo luogo, il co-gestore sottolinea la filosofia del controllo del rischio seguita dal team. "Alcune strategie di reddito tendono ad investire in quegli asset che offrono un alto rendimento al fine di massimizzare i loro livelli di yield. Noi, d'altra parte, abbiamo optato per un processo molto diverso. Sacrifichiamo idee di investimento se consideriamo che il rischio da assumere sia elevato. Non farlo sarebbe un errore, poiché ciò consente di proteggere i portafogli in fasi di caduta. Questa è una delle nostre grandi linee rosse (di demarcazione?)", conclude.