I fattori ESG piacciono sempre di più agli investitori istituzionali. Solo l'8% a livello globale afferma di non credere nei vantaggi degli investimenti sostenibili.
Non c'è quasi più nessuno che si riveli "scettico" sul fronte investimenti sostenibili. Secondo l'ultimo Schroders Institutional Investor Study, solo l'8% degli investitori istituzionali a livello globale afferma di non credere nei vantaggi degli investimenti sostenibili. La crisi COVID-19 ha evidenziato l'importanza degli ESG tra gli istituzionali, poiché il 52% lo considera più importante a seguito della pandemia.
Questo dato è stato sostenuto in gran parte dalla redditività mostrata dalla sostenibilità durante la crisi. Nell'indagine relativa al 2021, solo il 38% delle istituzioni nutriva preoccupazioni per i rendimenti degli investimenti sostenibili. Questo dato è in calo dal 45% dello scorso anno e ancora di più dal 48% del 2019. Ed è un ulteriore segno che i timori relativi agli investimenti sostenibili come deterrente per i ricavi stiano diminuendo tra gli investitori, rilevano da Schroders.
Tuttavia, alcune preoccupazioni stanno crescendo. Il greenwashing è ancora il problema più grande per gli investitori. Il 59% lo evidenzia come l'ostacolo più importante. E né la pandemia né il successo dei fattori ESG sono riusciti a ridurre questo timore. Dal momento che il dato non è quasi cambiato rispetto al 60% di un anno fa.
Il 46% degli investitori a livello globale nutre ancora dubbi sulla capacità di misurare e gestire il rischio quando si investe in modo sostenibile. Questo è un aumento significativo dal 33% degli investitori nel 2020. Anche la mancanza di trasparenza è cresciuta come sfida da affrontare, citata come una preoccupazione dal 53% degli investitori.
cosa cercano gli investitori in esg
"Come investitori, è chiaro che c'è ancora del lavoro da fare per sostenere questo cambiamento. Dobbiamo assicurarci che qualsiasi preoccupazione o sfida che i nostri clienti possano affrontare nell'investire in modo sostenibile sia completamente superata, attraverso un reporting e una divulgazione sempre più chiari", riconosce Andy Howard, global head of Sustainable Investment di Schroders.
Detto questo, gli ESG si stano facendo posto nei portafogli degli investitori. L'integrazione rimane l'approccio preferito. D'altra parte, lo screening negativo, ovvero il "divestment" efficace, è ora molto meno importante. Anche lo screening positivo (ossia la selezione ESG), l'investimento tematico e l'engagement con le aziende sono tra gli approcci preferiti per implementare la sostenibilità.
In vista della Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici del prossimo novembre (Cop26), quasi due terzi (64%) degli investitori a livello globale considerano l'impegno nelle questioni ambientali, come il cambiamento climatico o l'uso di combustibili fossili, tra le questioni più importanti da gestire.
Questa attenzione all'ambiente si è rivelata più pronunciata tra gli investitori europei. Tuttavia rientra tra gli obiettivi principali anche per gli investitori del Nord America e dell'area Asia-Pacifico. È interessante notare, infine, che per gli investitori latinoamericani, il tema più importante si è rivelato quello di soddisfare le esigenze dei clienti in modo sostenibile.