Speranze e timori dei Family Office nell’era post-Covid

Juliana Kozoski, Unsplash
Juliana Kozoski, Unsplash

Il mondo dei Family Office mantiene la barra dritta nella tempesta economica causata da Covid-19. Tenendo fede all’orientamento di lungo periodo, solo il 23% dei 185 intervistati nella prima edizione della BlackRock Global Family Office Survey ha dichiarato l’intenzione di apportare modifiche sostanziali alla propria asset allocation. Questo non vuol dire, ovviamente, che non ci siano elementi di preoccupazione e fattori di mercato monitorati con particolare attenzione per comprendere la validità dell’attuale posizionamento, ma

Sorvegliati speciali

Diversificazione, valutazioni azionarie e inflazione risultano essere in cima alle preoccupazioni dei Family Office. Sono questi i sorvegliati speciali guardati più da vicino in ottica di controllo del rischio. “L'indagine evidenzia che dove sono state apportate modifiche al portafoglio, la priorità assoluta per i CIO dei Family Office è stata trovare un’allocazione sostitutiva del reddito fisso, mentre le preoccupazioni sulle valutazioni azionarie e le esigenze di liquidità sono rimaste invariate”, si legge nei risultati della ricerca comunicati da BlackRock. Inoltre, i Family Office di tutto il mondo stanno prestando maggiore attenzione al tema dell'inflazione. “Nonostante l'iniziale shock deflazionistico sui mercati dalla crisi dovuta al Covid-19, i Family Office guardano con cautela all’impatto dello straordinario stimolo fiscale e monetario iniettato nell'economia globale e considerano l'inflazione un rischio significativo di  medio termine”.

Sempre più “alternativi”

L’attuale allocazione dei Family Office all’asset class degli alternativi che emerge dal sondaggio è pari a circa il 35% del portafoglio, di cui un 10-25% è costituito da private equity. È proprio in quest’ultimo comparto che oltre la metà (55%) delle società rientranti nell’indagine ha dichiarato di aspettarsi di aumentare la propria esposizione.

Nel complesso, la ricerca fa emergere il grande peso prospettico riconosciuto agli alternativi. Private debt, hedge fund e infrastrutture, sono sempre più nel radar dei Family Office con dichiarazione di intenti circa un aumento dell’esposizione futura che vede al primo posto le infrastrutture con il 62%, seguite a stretto giro dal private debt e, sebbene più distanziato con il 38%, dagli hedge funds.

Diversi approcci sulla sostenibilità

L’elemento di concordanza nell’atteggiamento dei Family Office nei confronti degli investimenti sostenibili riguarda la necessità di aumentare quantità e qualità degli investimenti ESG in portafoglio nel prossimo futuro. Esiste però ad oggi una grande varietà nel modo in cui il settore accede a questa tipologia di strategie. Il 34% fa affidamento su politiche di esclusione, il 56% utilizza strategie sostenibili specifiche, mentre il 38% ha adottato la sostenibilità come componente chiave della propria valutazione del rischio di investimento.

La portata degli impegni verso gli investimenti sostenibili varia, inoltre, a livello regionale. Nell’area EMEA il Family Office medio destina il 22% del proprio portafoglio complessivo a queste strategie. “Pur partendo da un punto di partenza relativamente basso a livello globale, questa tendenza dovrebbe crescere rapidamente, con tre quarti dei Family Office che pianificano di aumentare la propria esposizione nel prossimo anno”, si sottolinea nei risultati del sondaggio.

Bisogno di cambiare?

"Molti Family Office hanno pensato che le turbolenze del mercato causate dalla pandemia fossero di breve termine, non operando di conseguenza modifiche sostanziali alla propria asset allocation. Riteniamo che la natura della crisi avrà un impatto duraturo sulla crescita economica, sui tassi di interesse e sui fondamentali delle aziende, provocando pertanto cambiamenti strutturali nell’allocazione delle diverse classi di attività nei portafogli”. Il commento di Sheryl Needham, managing director, capo EMEA Family Offices BlackRock, ai risultati della prima indagine dell’asset manager statunitense sottolinea una certa staticità da parte di questa tipologia di investitori e un invito a mettere alla prova schemi che potrebbero non essere più validi nel mondo post Covid-19.  “In questo contesto riteniamo importante, anche per gli investitori di lungo periodo, un ripensamento dell’asset allocation strategica, per rendere i portafogli maggiormente resilienti e meglio posizionati per cogliere le opportunità legate ai nuovi temi d’investimento”, afferma Fabio Laricchia, managing director, head of Institutional Client Business di BlackRock Italia, indicando nella sostenibilità, nell’investimento sulla Cina e negli alternativi tre direttrici fondamentali per il futuro. “Pensiamo infatti che l’integrazione delle considerazioni ESG nella costruzione di portafogli possa portare a risultati finanziari migliori per i nostri clienti. La crescente importanza dei mercati dei capitali cinesi, sempre più aperti agli investitori esteri, non può essere ignorata. Gli investimenti in mercati privati siano un modo per perseguire la resilienza di portafoglio e possano offrire opportunità in termini di alpha superiori alle asset class tradizionali”, sintetizza Laricchia su queste tre tematiche.