Sperb (Flossbach von Storch): “Alla ricerca delle migliori società a livello globale in termini di qualità”

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Walter Sperb. Foto concessa (Flossbach von Storch)

Pochi fondi e un’attenzione elevata alla selezioni delle migliori società a livello globale. Una ricetta semplice ed efficace quella di Flossbach von Storch. “Da sempre ci concentriamo su quello che sappiamo fare bene una ricerca bottom-up e relativa asset allocation”, spiega in questa intervista rilasciata a FundsPeople Walter Sperb, Capital market strategist della società.

L’Italia in questo senso non fa eccezione. “Il messaggio che vogliamo veicolare a clienti e investitori è chiaro e semplice: non servono centinaia di fondi bensì prodotto sicuri, e in questo senso  noi ci riteniamo un partner affidabile e lo abbiamo dimostrato nel tempo”, dice.

Un mercato peculiare

Come noto, il mercato italiano è molto particolare e con delle caratteristiche distintive. Gli investitori si trovano a preferire i Titoli di Stato e l’inizio di quest’anno ne è stata una dimostrazione. “Il problema in cui gli investitori potrebbero incappare è non rendersi conto che il rendimento rimarrà negativo a lungo termine. Per questo secondo noi delle soluzioni d’investimento saranno, ancora una volta, le azioni, il settore immobiliare (con la dovuta selezione), l’oro fisico, dove siamo investiti per il 10-15%, una sorta di assicurazione se le cose dovessero andare male”, spiega Sperb.

Sullo sfondo ci sono le preoccupazioni legate a una possibile recessione. La crescita economica è in calo e la riapertura della Cina dopo le politiche zero Covid avrà conseguenze tra due o tre trimestri. “Secondo noi rimarrà il pericolo del debito, come ha dimostrato l’inizio dell’anno con il fallimento della SVB negli USA”, commenta l’esperto.

Asset allocation

L’approccio bottom-up si indirizza verso un’asset allocation che predilige gli Stati Uniti.“Gli USA sono molto presenti nei nostri portafogli, rispetto all’Europa. Inoltre, gli emergenti stanno diventando molto interessanti e lo saranno sempre più nei prossimi tempi, siamo convinti che potranno fare bene”, aggiunge.

Come detto prima, Flossbach von Storch guarda ad aziende di qualità e non a specifici settori. Nonostante questo ce ne sono alcuni in cui la società sceglie di non investire. “Mi riferisco alle banche poiché non riusciamo ad analizzarle in modo approfondito e questo è andato a nostro favore all’inizio di quest’anno. Poiché molte aziende del settore non hanno un sufficiente pricing power, non investiamo nemmeno in energia, scelta che, viceversa ci ha penalizzato lo scorso anno”, dice Sperb.

Un ultimo cenno alla sostenibilità. “Già prima del SFDR, per noi una società di qualità aveva intrinsecamente dei determinati requisiti per essere selezionata. Questo ha fatto sì che, quando i nostri fondi sono diventati articolo 8, ci siamo ritrovati a vendere una sola società, segno che la selezione era stata fatta in maniera accurata”, conclude l’esperto.