La Direttiva Shareholders Rights 2 ha dato un forte impulso alla regolamentazione sull’esercizio del diritto di voto da parte degli investitori, fornendo maggiore chiarezza sulla comunicazione dei dati, un passo importante per l’intera industria del risparmio gestito. Questo favorirà il passaggio da “two way engagement”, caratterizzato da uno scambio continuo di informazioni tra amministratori e investitori al “one way engagement”, in cui saranno gli investitori stessi a esporre la loro visione su operazioni strategiche da porre al vaglio del board, rappresentando il punto di vista e le esigenze del mercato su determinate questioni.
Secondo Chiara Mauri, head of Fund Research and Alternative Investments di Fideuram Asset Management SGR, il fund selector ha un ruolo cruciale nel processo che vede l’engagement come motore del cambiamento. “Oggi, nel condurre una due diligence, occorre verificare se e come viene portato avanti l’engagement, affinché non rimanga un esercizio teorico che richiede sforzi economici e tempistiche molto lunghe", afferma Mauri. "Non è sufficiente che si dichiari di parlare con le società. Occorre verificare se sia intavolato un dialogo ordinato con le aziende, un’interlocuzione diretta con tutto il CdA, in particolare che avvenga il one-way engagement con amministratori indipendenti o consiglieri eletti dalle minoranze, e se si utilizzano i voti per guidare e indirizzare le aziende verso modelli operativi più sostenibili, mappando obiettivi necessari all’ottenimento di cambiamenti strutturali”, prosegue la fund selector.
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