Strategie alternative, come sono cambiate le aspettative dei clienti

Giorgio Fata
Giorgio Fata

Per diversi anni le condizioni di mercato non sono state favorevoli alle strategie alternative. Negli ultimi 12 mesi, alcuni fattori come l’aumento dei tassi di intesse negli USA, il rischio geopolitico e la maggiore dispersione dei rendimenti azionari a livello settoriale e regionale hanno creato uno scenario più favorevole per l'asset class. Nella seconda parte della tavola rotonda organizzata da Funds People con i gestori alternativi di alcuni dei più importanti asset manager italiani, si è discusso dell’evoluzione delle aspettative dei clienti negli ultimi anni.

In termini generali, gli alternativi sono una categoria molto variegata che comprende strategie più aggressive finalizzate alla generazione di rendimento e strumenti che vengono utilizzati con finalità di riduzione del rischio. L’investitore italiano è ancora legato all’idea di avere un portafoglio composto prevalentemente da reddito fisso oppure un portafoglio equity simile all’obbligazionario. Matteo Santoro, portfolio manager di Kairos, osserva come inizialmente le strategie alternative di maggior successo siano state quelle che investivano su titoli high dividend, mentre nell’ultimo anno le strategie proxy al mondo fixed income hanno offerto performance soddisfacenti. “A nostro avviso questo è un gioco molto pericoloso in quanto il cliente non ha la consapevolezza dei rischi in portafoglio. Stiamo cercando di spiegare ai clienti che la componente alternativa è fondamentale in quanto crea diversificazione dal mondo dei bond”. Per questo motivo, Kairos ha preferito strategie più value, che riescono ad essere di successo in un mondo di tassi al rialzo e di fixed income in difficoltà. Inoltre, aggiunge Santoro, oggi è più facile parlare di strategie alternative anche perché non ci sono altre opzioni e per la prima volta negli ultimi anni sono la vera e unica alternativa per i clienti che vogliono realizzare rendimenti soddisfacenti e con bassa volatilità.

Negli ultimi anni le aspettative degli investitori sono cambiate: inizialmente erano focalizzate sulla diversificazione e riduzione del rischio, mentre oggi il focus è sulla generazione di rendimento alternativo. “Lato istituzionale, dopo il 2011, la maggior parte della domanda di prodotti alternativi era guidata dalla riduzione del rischio di portafoglio, ci si chiedeva di produrre dei portafogli hedge che avessero dei rendimenti anche modesti ma con bassa correlazione. Negli ultimi quattro anni invece i clienti ci hanno chiesto di essere più aggressivi, privilegiando l’utilizzo della parte hedge del portafoglio come una fonte alternativa di rendimento”, spiega Salvatore Cordaro, CIO di Tages Capital SGR.

Anche secondo Marco Seveso, gestore di Soprarno SGR, c’è stato uno spostamento di aspettativa, seppur moderato: mentre prima le aspettative erano più focalizzate sulla riduzione della volatilità, adesso c’è un maggiore focus sul rendimento. “L’aspettativa del cliente si è leggermente modificata ma non stravolta. Visto l’andamento dei mercati azionari, ci saremmo aspettati uno switch su prodotti diversi rispetto a un prodotto con volatilità molto contenuta”. Secondo David Karni, responsabile portafogli d’investimento di BCC Risparmio&Previdenza, abbiamo assistito ad un cambiamento significativo delle aspettative dei clienti. “Inizialmente le strategie alternative venivano utilizzate per modificare il profilo rischio/rendimento di portafoglio, ora sono ‘un mattoncino del portafoglio’. Ormai non si può più prescindere da quest’asset class”.

Secondo Sara Cazzola, fund manager di Hedge Invest SGR, la finalità con cui gli investitori utilizzano le strategie alternative dipende dal tipo di fondo. “Abbiamo alcuni fondi single manager long/short equity o multimanager con bias su strategie azionarie che sono stati utilizzati come sostituti dell’azionario in modo più prudente. L’altra parte della nostra offerta, ovvero single manager alternativi con strategia macro e credit long/short, ha invece più una funzione di protezione e diversificazione”.

In Eurizon Capital SGR l’offerta di strategie hedge storicamente è stata concentrata sui FIA, che sono indirizzati alla clientela private o istituzionale. Negli ultimi anni la società si è focalizzata sui mandati istituzionali absolute return con obiettivi di rendimento, che sono stati gestiti affiancando le strategie hedge con quelle più tradizionali. “Abbiamo visto un’evoluzione e un interesse molto forte della clientela per strategie multi-asset di tipo flessibile, all’interno delle quali si possono ritrovare delle strategie hedge. Emblematica è la moda del momento sui fondi risk premia, che sono il risultato dell’evoluzione delle strategie bilanciate in strategie flessibili multi-asset, per poi arrivare all’estrazione di alpha sfruttando aree che sono appannaggio del mondo hedge”, afferma Filippo Stefanini, responsabile multimanager investments & unit linked di Eurizon Capital SGR.