Strategie tematiche e filtri ESG, come integrare i megatrend nelle scelte di portafoglio

“Gestiamo un portafoglio multi-tematico, in cui monitoriamo costantemente i temi di investimento”, spiega Massimo Ricatti, portfolio manager - Multimanager Division, BCC R&P. Il primo step prevede la selezione di megatrend strategici. Al momento la società ne ha individuati tre: trend demografici, tecnologia e ambiente. All’interno di ognuno di essi, vengono poi identificati dei sotto-temi sulla base di un modello che impedisce la sovrapposizione e quindi l’eccessiva concentrazione. Una volta definita l’asset allocation strategica, questa viene rivista su base tattica in base al contesto di mercato. La componente ESG resta fondamentale e viene integrata non solo nei prodotti sostenibili ma anche in quelli tradizionali, con differenti valutazioni durante il processo di investimento. “Abbiamo un approccio qualitativo e quantitativo alla sostenibilità”, spiega Ricatti. Il primo fa riferimento a uno score ESG e viene applicato in particolare per i fondi tradizionali. Il secondo, invece, analizza il processo di investimento e valuta se i fattori ESG siano stati integrati in ogni step.

Per Sella SGR il tema dei cambiamenti demografici rappresenta uno dei principali megatrend di lungo periodo in grado di influenzare e generare trasformazioni anche in altri ambiti, spiega Emilio Pappalardo, portfolio manager. Strettamente collegato a questo tema, in particolare all’invecchiamento della popolazione, è anche quello dell’innovazione tecnologica e dell’intelligenza artificiale, con applicazioni nel biotech, nella medtech e nell’evoluzione del settore healthcare. La tecnologia, infatti, diventa sempre più pervasiva, incidendo in modo rilevante sui consumi e sugli stili di vita. “Nonostante le tensioni geopolitiche siamo convinti che un completo ripiegamento della globalizzazione sia abbastanza improbabile. Piuttosto, ci aspettiamo una sua riorganizzazione lungo nuove direttrici, con il proseguimento del trend di reshoring osservato negli ultimi anni”, conclude. Un altro tema chiave è la lotta al cambiamento climatico. “In un mondo in cui le risorse sono scarse e la popolazione continua a crescere, la sostenibilità ambientale ed economica assume un’importanza sempre maggiore”. È quindi fondamentale che le considerazioni di sostenibilità siano integrate e radicate nella filosofia di investimento, piuttosto che rappresentare un semplice overlay accessorio, aggiunge l’esperto. Pappalardo specifica quindi che non basta che le strategie adottino un processo di esclusione ESG: è essenziale anche saper cogliere le opportunità che la sostenibilità porta con sé.

Quando il caso DeepSeek è esploso sui mercati, Swisscanto era positiva sul tema dell’AI e dell’elettrificazione in generale. Dopo un primo momento di shock, però per la società è stato subito chiaro che dal punto di vista dei fondamentali, dei fattori economici e dell’economia reale nulla fosse cambiato. “Eravamo overweight sui data center e l’elettrificazione e quando abbiamo visto che queste azioni in parallelo stavano sottoperformando abbiamo tatticamente ridotto l’esposizione perché il momentum era negativo, ma alla fine di febbraio e all’inizio di marzo abbiamo riacquistato quelle posizioni quindi fondamentalmente nulla è cambiato”, commenta Gerhard Wagner, CFA head Sustainable Investments Equities della società. “È stato subito chiaro che la spesa degli hyperscaler non sarebbe stata ridotta. Pertanto, abbiamo concluso che il comparto delle bande di elettricità non sarebbe stato impattato”. Il gestore ribadisce quindi il focus sui segmenti dei data center e dell’elettrificazione, le cui prospettive di crescita sono positive e che sono in grado di riportare rendimenti interessanti sul capitale investito.

Per Carlo De Luca, head of Asset Management, Gamma Capital Markets il momento attuale vede una sorta di stallo che può portare a scelte più difensive. L’approccio della società è di tipo top down e bottom up. “Preferiamo prima osservare l’andamento del ciclo economico e poi decidere su quale settore investire. Successivamente, ci dedichiamo a una selezione bottom up basata su un’attenta analisi dei fondamentali”. L’esperto ribadisce l’importanza di un approccio dinamico nel lungo termine che consente di rivedere leggermente il portafoglio su base trimestrale quando necessario. Nel processo di stock picking, il filtro ESG non è il primo criterio di selezione per Gamma Capital. “Eppure ci troviamo ad avere molti portafogli con forti criteri ESG, probabilmente perché le aziende di qualità tendono a prestare più attenzione a questi temi”, spiega De Luca.  Diverso è il caso in cui la società deve selezionare un fondo. “Nell’ultimo anno abbiamo visto buoni risultati dei fondi ESG a impatto. In generale nella selezione di un fondo non guardiamo alle performance passate ma a come ha reagito il fondo nei momenti di stress del mercato”, commenta.