Per gli analisti BPM e Poste saranno libere di gestire la loro quota in Anima, sia nella fusione tra la banca milanese e il Banco Popolare, sia sul fronte del deal Pioneer.
Dopo che Amundi sembrava il predatore più prossimo al dossier Pioneer, ora sembra che sia Poste a scaldare i motori e a muoversi con forza sul braccio del risparmio gestito del gruppo UniCredit. Un attivismo che, secondo gli analisti di Kepler Cheuvreux, sono partite venerdì scorso con il disimpegno di Posta appunto, gruppo guidato dall’amministratore delegato Francesco Caio (nella foto), dall’accordo con BPM su Anima. Poste ha una quota del 10% nel gruppo dell’asset management Anima, mentre la partecipazione di BPM ammonta al 14,6%.
L’intesa tra BPM e Poste sarebbe scaduta il 16 aprile e da quella data sarebbe stata tacitamente rinnovata per tre anni, a meno che una delle due parti non avesse disdetto prima l’accordo, cosa che è appunto avvenuta. L’accordo prevedeva l’impegno delle due parti di mantenersi sotto il 25% del capitale di Anima e di non vendere più del 5% per BPM e più dello 0,5% per Poste, fino ad aprile 2017. Gli analisti di Kepler fanno sapere: “ci sembra che questa sia una mossa preparatoria in vista dell’acquisto di Pioneer, per il quale il consorzio costituito da Poste, Anima e Cassa depositi e prestiti è in concorrenza con gli altri gruppi tuttora interessati, ovvero Amundi, Aberdeen e Macquaire”.
A sentire il broker, lo schema dell’operazione sarebbe questo: la creazione di una newco posseduta da Poste, Anima e Cdp per comprare il 100% di Pioneer.Banca Akros assegna un buy con un target a 5,8 euro e fanno sapere “la scelta di Poste segnala che Anima è al centro di una fase di M&A che potrebbe presto concretizzarsi anche in vista dell’atteso processo di fusioni tra banche popolari in grado di accelerare alcune aggregazioni nel risparmio gestito italiano tra operatori come Aletti Gestielle e Arca”.
Tornando alla creazione di una newco, gli analisti di Kepler dicono che “potrebbe essere fusa in Anima per tirare fuori sinergie con uno scambio azionario che renderebbe Poste l’azionista di maggioranza con conseguente diluizione di BPM”. E aggiungono: “il fatto che Poste e non Bpm abbia deciso di non rinnovare l’accordo dimostra che sia la società Poste a voler far diventare Anima la sua fabbrica prodotti, con una dimensione maggiore”. Buy pure per Kepler con un target price su Anima di 6,6 euro. Secondo Mediobanca “Poste vuole avere le mani libere per andare avanti con potenziali acquisizioni riguardanti Anima”. Per gli analisti di piazzetta Cuccia c’è un target price di 6 euro su Anima con giudizio outperform. E ancora Banca IMI che dice: “dopo l’annullamento dell’accordo, BPM e Poste saranno libere di gestire la loro quota in Anima, sia nell’ambito della fusione tra la banca milanese e il Banco Popolare, sia sul fronte del deal Pioneer”. Per Banca IMI Anima è un buy con target a 6,1 euro.