Il direttore descrive i diversi fronti di espansione che hanno caratterizzato l’attività di BFF nell’anno. Per il futuro? Consolidare la propria posizione anche con le casse di previdenza.
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Un anno dinamico e ricco di soddisfazioni. E un focus puntuale sul mercato degli investitori istituzionali. Nel tirare le somme del 2023, Maurizio Tacchella, direttore banca depositaria di BFF Banking Group richiama i diversi “fronti di espansione” che hanno caratterizzato l’evoluzione della banca (nel dettaglio) e il panorama dei custodian italiani (in generale). Perché dinamico? “Perché l’attività del depositario si misura attraverso la crescita dei patrimoni dei suoi clienti”, afferma l’esperto che indica come a dare una forte spinta in tal senso, nell’anno appena concluso, siano stati i mercati finanziari che hanno garantito “una crescita inerziale oltre alle iniziative che BFF ha messo in campo (anche in termini commerciali)”.
A questo si somma un rinnovato fermento, specie sul fronte investitori istituzionali e gestori di fondi FIA. A sostegno dell’affermazione, il direttore richiama la crescita nel numero dei fondi pensione che si affidano a BFF come depositario (“a livello numerico siamo oltre il 50% di quota di mercato”), tanto che l’entità “nel corso dell’anno ha visto un ulteriore consolidamento con l’acquisizione di altri tre fondi pensione negoziali” (secondo dati Mefop-PreviDATA, BFF a fine 2022 era il depositario di 17 FPN su un totale di 33 soggetti analizzati).
I FIA
Anche nell’ambito dei fondi FIA, il bilancio 2023 si mostra positivo: “Abbiamo chiuso diverse iniziative (circa 60) e questo ci ha dato un’ulteriore spinta per consolidare la nostra quota di mercato nell’ambito dei fondi alternativi con oltre 40 SGR clienti”. L’esperto sottolinea, tuttavia, come la prosecuzione del rialzo dei tassi nel corso dell’anno abbia impattato sul settore. “In passato – afferma – le iniziative si concretizzavano con l’avvio dei fondi. Nel 2023 si è assistito a una sorta di ‘sospensione’ da parte degli investitori, in attesa di un assestamento della curva dei tassi, cosa che sta avvenendo”. Qual è l’effetto di questa dinamica sulle prospettive per il 2024? “Ci aspettiamo che molte delle iniziative che si sono cristallizzate nel 2023 possano partire nei prossimi 12 mesi perché la crescita dei tassi si avvia alla conclusione e ormai sembra destinata ad allentarsi anche la stretta inflazionistica. Alla luce di questo fenomeno, nell’ambito dei fondi alternativi le opportunità nel 2024 potrebbero avere uno sviluppo rapido, o almeno più di quanto non lo sia stato nel 2023”.
Attese sulle Casse
Resta però costante l’attenzione al settore istituzionale, e non soltanto lato depositario in quanto, storicamente, larga parte dei servizi a valore aggiunto garantiti da BFF è indirizzato a tali entità. Tacchella richiama le attese normative sul percorso avviato con il Dl 98/2011 e rimesso in moto con la Legge di bilancio 2023 in cui si prevede l’emanazione del Regolamento “Investimenti” che introduce, tra le altre cose, l’obbligo per le casse di dotarsi di un depositario. Percorso che si sarebbe dovuto concretizzare entro l’estate ma che ancora resta latente (“anche se ormai la strada sembra essere tracciata”). In questo settore, afferma l’esperto, “abbiamo fatto importanti investimenti per prepararci concretamente a sostenere le casse e diventare l’infrastruttura di riferimento per l’intero settore degli enti previdenziali di primo pilastro”.
In questa fase di attesa, Tacchella rileva un fenomeno in atto: “Il mercato sta percependo che avere un operatore unico che custodisca tutte le attività della cassa, oltre a svolgere i controlli, gestire la fiscalità e garantire servizi a valore aggiunto (come le segnalazioni Covip) può essere un supporto fondamentale”. La discussione sul regolamento “ha fatto emergere una maggiore consapevolezza da parte delle casse di previdenza sulle potenzialità operative offerte dalle banche depositarie”. Potenzialità che si estrinsecano anche in direzione di altri soggetti istituzionali, con l’offerta di servizi come il check-iban che vanno a mitigare i rischi operativi derivanti dai pagamenti effettuati.
Tratto dalla rivista FundsPeople di gennaio n. 80