D’altro canto, l’offerta di prodotti passivi deve essere in grado di rispondere alle esigenze sempre più stringenti degli investitori, soprattutto nel campo della sostenibilità, in cui si è più cauti. BNP Paribas AM, infatti, ha cercato negli ultimi anni di ampliare la sua gamma ESG in diverse tematiche, per esempio anche il megatrend geopolitico della Cina viene declinato secondo una veste sostenibile.
“Abbiamo dato la possibilità ai nostri clienti di esporsi al mercato cinese attraverso un indice SRI, combinando sia un approccio di esclusione, che best in class", spiega Sabrina Principi, Head of Business Development ETF & Index Solutions di BNP Paribas Asset Management in Italia."Individuiamo per ciascun settore le società con migliore rating ESG MSCI, che si traduce in almeno un rating BB, riuscendo ad ottenere la classificazione di articolo 8 ai sensi della SFDR”, continua.
L’ETF ha un ruolo cruciale all’interno di determinate tematiche, perché consente un’esposizione specifica a costi contenuti, mantenendo un certo livello di liquidità. La lotta al cambiamento climatico, per esempio, rappresenta un’urgente priorità per i governi mondiali e gli investitori devono essere nelle condizioni di avere i migliori strumenti possibili per poter dare il loro contributo alla transizione energetica. BNP Paribas AM ha messo in campo già da tempo il suo ETF Easy Low Carbon 100 Europe UCITS PAB, in linea con gli Accordi di Parigi, che pone filtri stringenti nella selezione dei titoli: garantire una riduzione di almeno il 50% della carbon intensity del portafoglio e assicurare una de-carbonizzazione annuale del 7%. “A questa tipologia di ETF si aggiunge un’offerta che spazia dall’economia circolare alla blue economy, questo per rispondere alle esigenze sempre più specifiche dei nostri clienti”, conclude la Principi.
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