Thapar (AllianceBernstein): "Dal settore sanitario la ricetta per difendersi dalla volatilità del mercato"

Vinay Thapar News
Vinay Thapar, immagine concessa (AllianceBernstein)

In previsione di un 2023 altamente volatile per l’inflazione, il rialzo dei tassi e le pressioni sugli utili in vista della recessione, una scelta vincente per gli investitori azionari potrebbe essere quella di prendere esposizione al settore sanitario, sfruttandone il carattere difensivo. “Gode di una certa immunità dalla politica monetaria o da alcune dinamiche macroeconomiche”, afferma Vinay Thapar, gestore dell’AB International Health Care Portfolio di AllianceBernstein, un fondo che nel 2022 ha ottenuto il rating FundsPeople. “La domanda per i servizi e i prodotti del comparto è alquanto inelastica e le aziende hanno una forte capacità di determinazione dei prezzi. Ciò le rende poco esposte all’inflazione, ad esempio”, spiega. “Scarsa anche l’influenza delle banche centrali, per lo meno a livello di business. Per la maggior parte si tratta di società con una bassa leva finanziaria, cosa che le rende poco sensibili ai cambiamenti dei tassi di interesse, che vanno comunque ad incidere, come per ogni altro titolo, sul valore delle azioni”, dice.

Un settore, più temi di investimento

Al di là delle incertezze di questa fase di mercato, in ottica di lungo periodo il settore sanitario è sostenuto dal trend secolare dell’invecchiamento della popolazione. Inoltre, grazie all’innovazione tecnologica, si è evoluto in modo significativo negli ultimi anni, dando vinta a un ecosistema diversificato non più dominato esclusivamente dalle big farmaceutiche. “Ci sono tre grandi temi che si stanno sviluppando nel ramo health care”, spiega il gestore. “Il primo è quello della diagnostica, che sia lo sviluppo di nuovi sistemi di identificazione del cancro da un semplice esame del sangue, come fosse un esame del colesterolo, o dal progresso della diagnostica di base”, dice Vinay Thapar. “Un altro ambito di forte interesse è quello della robotica, applicata all’ambito chirurgico per rendere le operazioni più rapide e meno invasive, riducendo così anche i tempi di recupero e i costi per il sistema”, continua. Un altro aspetto chiave secondo Vinay Thapar è il ritardo del settore sanitario rispetto all’adozione tecnologica. Di conseguenza, le potenzialità legate all’innovazione sono significative: “Fino al recente passato risultava molto più semplice ordinare la qualsiasi dal proprio smartphone che mettersi in contatto con il proprio medico”, osserva Thapar. “Crediamo che questo stia cambiando, e la pandemia ha fornito un forte impulso in questo senso. Non ci riferiamo solo alla telemedicina, ma anche allo sviluppo di software che permettano di velocizzare i trial clinici, o che aiutino dottori e compagnie assicurative a capire le patologie dei pazienti”, dice.

Posizionamento del portafoglio

La strategia sta nettamente superando i suoi peer, con una sovraperformance di circa 800 punti base alla fine di ottobre, ma si trova in ritardo rispetto al benchmark. “Ciò è dovuto al fatto che quest’anno, al contrario di quanto osservato in passato in momenti di turbolenza, il mercato non sta premiando redditività, crescita e solidità, ma sta puntando su azioni più economiche, anche se più indebitate”, spiega il gestore. “Crediamo comunque che la qualità sia l’elemento che alla fine guiderà la performance”, osserva. Secondo il gestore, l’AB International Health Care portfolio si differenzia da altre strategie di investimento nel settore per il fatto di porre gli aspetti finanziari prima di quelli scientifici. “Non ci focalizziamo nel tentare di prevedere quali farmaci o trattamenti supereranno con successo i test clinici, ma sul potenziale di crescita a lungo termine delle aziende”, spiega Thapar. “Guardando all’efficienza del capitale, ai tassi di reinvestimento e ai prezzi dei singoli titoli, in questo momento vediamo con maggiore favore il ramo delle biotecnologie rispetto a quello farmaceutico, che mostra una povera allocazione del capitale. A livello geografico, invece, ci sono buone opportunità in Svizzera, Danimarca e Giappone”, continua. Entrando nello specifico, tra le realtà più interessanti il gestore segnala Edward Lifesciences, attiva nella chirurgia robotica e pioniera nello sviluppo di un nuovo sistema per sostituire le valvole chirurgiche attraverso un catetere lungo la gamba. Altra azienda interessante è Nova Nordisk: “Si tratta di una delle società più efficienti che abbiamo mai visto in quasi 20 anni, che sta sviluppando farmaci per trattare l’obesità che è una patologia che affligge circa 650 milioni di persone nel mondo”, conclude.