Titoli midcap growth, buone prospettive dopo lo shock dei tassi

Foto Unsplash
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Il 2022 ha visto una serie di shock sfavorevoli ai titoli growth che farà storia. Primo su tutti la stretta sui tassi delle banche centrali, dopo oltre un decennio di politiche monetarie espansive che avevano fornito supporto al comparto. Ma guardando al 2023, secondo Cyrille Carrière, Partner & CIO di Lonvia Capital, asset manager rappresentato in Italia da Amchor IS, i fattori di rischio che hanno penalizzato questo tipo di aziende si stanno attenuando. E per via di valutazioni che si sono già normalizzate, le prospettive sono buone.  

Il principale catalizzatore della compressione delle valutazioni delle aziende è stato lo shock dei tassi di interesse piuttosto che un rallentamento operativo delle imprese e questo dovrebbe consentire un ritorno a performance azionarie maggiormente guidate dai fondamentali delle società”, analizza l’esperto. “La politica monetaria restrittiva è stata attuata non per sostenere la crescita, ma tardivamente per contenere il surriscaldamento degli asset, dei prezzi di beni e servizi, nonché l’emergere di meccanismi speculativi eccessivi legati alla ripresa iniziale/post-pandemia”, argomenta. Come spiega Carrière, ad eccezione di alcune società esposte all’elettronica di consumo in Asia e/o ai consumatori cinesi che hanno risentito del contesto di lockdown in Cina, la performance economica delle società presenti nel portafoglio del gestore è stata buona fino al 2022. “Nel complesso, stimiamo che il 90% del calo dei prezzi azionari sia attribuibile al ribilanciamento dei tassi di interesse e al delta derivante da specifici rallentamenti operativi”, dice. “I nostri titoli sono stati volatili in reazione ai rialzi dei tassi e non in relazione alle loro performance operative, che si sono dimostrate solide”, afferma.

“Molte delle nostre aziende offrono ora livelli di valutazione normalizzati e, per quelle più cicliche, valutazioni interessanti (ritorno ai minimi di dicembre 2018/marzo 2020), in assenza di una dura recessione o di uno shock dei consumi”, aggiunge. “Quindi, dopo questa normalizzazione delle valutazioni, continuiamo ad avere fiducia nelle dinamiche di crescita delle nostre azioni nei campi della tecnologia medica, dell’innovazione digitale e dell’automazione che sono una fonte di progresso e di efficienza in tutti i settori e le tecnologie innovative necessarie a sostenere la transizione energetica”, spiega.

Prospettive per il 2023

Lonvia si aspetta che i fattori di rischio dell’anno scorso si normalizzino, lasciando spazio a prospettive migliori. “In primis, ci sono migliori prospettive con la riapertura della Cina post-confinamento a causa della pandemia”, dichiara. “Alcune aziende, dopo essere state messe in discussione per loro strategia in Cina, visto il contesto sfavorevole allo sviluppo del business, ora dicono che continueranno a investire in Cina e parlano in termini più positivi della domanda locale”, evidenzia. Inoltre, secondo l’esperto sta venendo meno l’atmosfera da ‘fine del mondo’ che circonda l’Europa e in particolare la Germania, legata essenzialmente ai problemi di carenza energetica. “Si sta diffondendo una normalizzazione nella prima parte delle catene di fornitura con un ritorno a ritmi di produzione normalizzati con ricadute positive sul portafoglio ordini”, sottolinea. “La produzione sta crescendo beneficiando sia dell’effetto volume sia degli aumenti di prezzo effettuati a fine 2021/inizio 2022 sui nuovi contratti. Infine, se l’acquisizione degli ordini è visivamente ritardata, ciò non significa che la domanda sia strutturalmente più debole”, dice.

A conferma di ciò, Carrière segnala che i dirigenti delle aziende in tutta Europa sono più ottimisti rispetto al clima recessivo che si respira. “Negli ultimi mesi, il nostro management team ha incontrato i dirigenti di molte società presenti nei fondi”, afferma. “Abbiamo potuto constatare che i messaggi trasmessi dalle aziende sono più ottimistici rispetto al clima recessivo che ci circonda”, prosegue. “Le aziende tedesche, in particolare, sono molto più positive sulle loro prospettive e sui loro piani di investimento e non sono preoccupate per i problemi legati ai prezzi o alla disponibilità di energia, avendo già preso in mano la situazione”, continua. “Le prime pubblicazioni dei risultati del quarto trimestre confermano la buona dinamica operativa delle aziende in portafoglio, ad esempio del produttore di apparecchiature per la produzione di semiconduttori ASMI”, conclude.