Tocqueville Finance, una gamma prodotto più ampia e una veste sempre più europea

Michel Saugné e Guillaume Lasserre_news
Guillaume Lasserre e Michel Saugné. Foto concessa (Tocqueville Finance e LBP AM)

Più di 30 anni di storia e un DNA ancorato alla selezione di società francesi ed europee multi-caps. Si potrebbe sintetizzare così Tocqueville Finance, società che gestisce 11 miliardi di euro (dato a giugno 2022). “Nel corso degli anni la società ha saputo posizionarsi come attore storico e punto di riferimento nella sua categoria” spiega a FundsPeople Michel Saugné, chief Investment Officer di Tocqueville Finance.

Avvicinandoci nel tempo, il 2018 è un anno importante nella storia della società, che entra a far parte del gruppo La Banque Postale Asset Management (LBP AM) in qualità di suo braccio armato della gestione equity. “Con l’evoluzione del suo azionariato Tocqueville Finance beneficia dell’infrastruttura tecnica e tecnologica di un grande gruppo para-statale, in termini di compliance, internal audit, supporto legale e controllo dei rischi” commenta Saugné. Secondo il CIO infatti questo avvicinamento ha permesso di consolidare la marca “Tocqueville Finance” in qualità di gestore high conviction in seno al gruppo approfittando al tempo stesso dell’expertise SRI di LBP AM. Il team di gestione è costituito da 13 gestori-analisti: uomini e donne con una lunga esperienza nella generazione di alpha grazie alla condivisione di idee e ad una presa di rischio calibrata e responsabile.

Una nuova geografia

Inizialmente riconosciuta come specialista della gestione value e small-mid caps, "oggi la società è un attore di riferimento anche per lo stile growth e l’investimento tematico sotto differenti sfaccettature (silver age, tecnologia, megatrends, transizione energetica, biodiversità); e la gamma continuerà a evolvere e ad arricchirsi (come ad esempio con il recente lancio della versione globale del fondo dedicato ai cambiamenti climatici)" spiega il CIO. Questa trasformazione si accompagna a nuove ambizioni commerciali volte a diversificare la base clienti, storicamente popolata principalmente dai clienti delle reti interne (La Banque Postale, CNP Assurances, Louvre Banque Privée) e istituzionali esterni.

Vien da sé che la volontà di dare maggiore slancio al segmento wholesale non può che assumere sembianze europee. “Per questo abbiamo deciso di allargare il nostro raggio d’azione aggiungendo l’Europa del Sud alla lista dei Paesi sui quali eravamo già presenti (Svizzera, Belgio e Lussemburgo). L’arrivo di Marco Prete all’interno del team permetterà di far scoprire la nostra società e le nostre expertise alla clientela italiana a partire dal 2022 e contiamo di fare altrettanto con la clientela spagnola a partire dal 2023” spiega Saugné.   

Lo sviluppo in Italia

Un ulteriore elemento di sviluppo è stato l’avvicinamento a La Banque Postale Asset Management (gli asset totali in gestione superano così i 55 miliardi di euro, a fine giugno). In questo modo “la società può beneficiare della robustezza di un grande gruppo e conserva allo stesso tempo la sua identità di boutique francese, con tutti i vantaggi in termini di agilità e flessibilità di una struttura a dimensione umana. Arriviamo dunque sul mercato con una dimensione significativa sia a livello societario che di singoli fondi, con track-record lunghi e di qualità, e con un team di gestione senior e ben strutturato” commenta Guillaume Lasserre, Deputy and CIO di La Banque Postale Asset Management.

La società è entrata in Italia e proprio per questo “la clientela italiana deve innanzitutto familiarizzare con questo nuovo attore sul mercato, leader storico – insieme a LBP AM – del SRI in Francia. Ci rivolgeremo in un primo momento a una clientela qualificata, alla quale cercheremo di essere vicini grazie ai frequenti viaggi sul territorio italiano, dal nostro quartier generale a Parigi. Marco Prete assicurerà questi rendez-vous in prima persona e in compagnia dei nostri gestori specialisti” prosegue Lasserre. La società inoltre si sta impegnando per ultimare tutte le formalità normative e regolamentari affinché i prodotti possano presto essere disponibili per tutti i tipi di clientela

Quattro aree di specializzazione

Il gruppo così strutturato può essere definito come multi-specialista. “Accanto alla specializzazione equity (assicurata dal team di gestione di Tocqueville Finance), LBP AM annovera circa 25 miliardi di euro in gestione multi-asset & absolute return, 12 miliardi in soluzioni quantitative (smart beta e gestione strutturata), e 7,5 miliardi in asset reali (private debt corporate, immobiliare e infrastrutture)” descrive Lasserre.

In questo quadro d’insieme non va inoltre dimenticata la componente sostenibile. Sia Tocqueville Finance che LBP AM hanno infatti ottenuto il label SRI promosso dallo Stato francese sulla totalità dei fondi aperti eleggibili. “La nostra analisi SRI mira a valutare le società e i progetti sotto due dimensioni: la responsabilità delle loro pratiche e la sostenibilità dei loro modelli di business. Per questo abbiamo sviluppato una metodologia di analisi proprietaria che prende in considerazione oltre ai classici pilastri “E”, “S”, “G” anche l’impatto delle società sullo sviluppo dei territori, un elemento distintivo che da sempre fa parte del DNA del nostro azionista (La Banque Postale)” spiega l’esperto. In conclusione, questa metodologia è oggi declinata su tutte le classi d’attivo gestite dal gruppo e permette di assegnare un rating proprietario di sviluppo sostenibile a oltre 10 mila società nell’universo investibile.