Resi noti gli asset manager campioni in questa speciale classifica secondo il Responsible Investment Brand Index 2024. DPAM, Candriam e UBS AM sul podio.
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Ecco gli asset manager con i migliori brand responsabili secondo il Responsible Investment Brand Index 2024. L’indice RIBI, giunto alla sua sesta edizione, valuta 600 asset manager a livello globale in base alla loro capacità di tradurre l'impegno per lo sviluppo responsabile nel loro marchio. I gestori sono valutati sulla base di due dimensioni. Il commitment, in funzione di criteri come il livello e la qualità dell'impegno e della gestione, la strategia e l'organizzazione degli investimenti responsabili. E il brand, in base a diversi criteri che misurano come l'espressione di una dichiarazione di intenti e l'espressione di un sistema di valori, si collegano alle ambizioni della società.
Sei società hanno mantenuto una posizione nella top 10 rispetto allo scorso anno: DPAM, Candriam, Amundi, Impax Asset Management, Ecofi e Robeco. I nuovi ingressi sono: UBS Asset Management, Nordea Asset Management, Pictet Asset Management, WHEB Asset Management. DPAM e Candriam sono entrate costantemente nella top 10 in tutte e sei le edizioni del RIBI. Tutte le aziende della top 10 globale sono europee, proseguendo una tendenza più ampia individuata nelle precedenti edizioni del RIBI.
Non un momento facile per gli ESG
“Nel 2023 la pazienza degli investitori responsabili è stata messa a dura prova dal fatto che i fondi ESG hanno sottoperformato in media i loro omologhi per il secondo anno consecutivo”, dicono da Hirschel and Kramer, la società che si occupa di stilare questa speciale classifica. “Inoltre, le prospettive sono state offuscate dall'annuncio dell'autorità di regolamentazione europea di una consultazione su un'importante evoluzione della Sustainable Finance Disclosure Regulation (SFDR). In più negli Stati Unit, il dibattito sugli investimenti sostenibili sta diventando sempre più politico, con un approccio manicheo di tipo bianco o nero. Questo può sembrare lontano dall'Europa, ma gli Stati Uniti sono il Paese con il maggior numero di asset in gestione e di gestori patrimoniali al mondo e non possono essere ignorati”, spiegano dalla società. “Eppure non crediamo che questi elementi minaccino la crescita a lungo termine dell'investimento sostenibile, poiché riteniamo che l'investimento sostenibile sia destinato a rimanere”, dicono. “Tuttavia, non ci sorprende che un tema in così rapida crescita stia attraversando una fase di maturazione. E riconosciamo che navigare in questo contesto è difficile per tutti gli attori del panorama degli investimenti”, concludono.