Transizione energetica: l’outlook d’investimento tra politica e normative

FundsPeople Selector Roadshow Dublino. Foto di Jesus Cano
FundsPeople Selector Roadshow Dublino. Foto di Jesus Cano

Obiettivo: un mondo a zero emissioni entro il 2050, per il contenimento del riscaldamento globale entro la soglia massima di +1,5 gradi centigradi. Per riuscirci serviranno investimenti enormi, quantificabili a livello globale in 5.700 miliardi di dollari all’anno di qui al 2030. La stima è fornita dal Global Energy Transition Outlook 2024 dell’International Renewable Energy Agency (IRENA), che mette in guardia gli investitori: le decisioni necessarie per un piano di così lunga portata dovranno essere guidate da un mix di politiche locali e normative internazionali, tale da interessare tutti i settori di sviluppo tecnologico, andando oltre le semplici energie rinnovabili. Il sistema di nomenclatura dell’UE ha favorito un’uniformità e una trasparenza che giova al sistema, ma rappresenta soltanto uno dei passi avanti necessari per andare nella giusta direzione in un contesto globale ancora frammentato. Il rischio, per chi non guarda al futuro, è quello di vedere i propri capitali bloccati in stranded asset, ovvero in attivi destinati a un’inevitabile obsolescenza e perdita di valore in un mondo in transizione. I fund selector e gli asset manager riuniti per la terza tappa internazionale del FundsPeople Selector Roadshow, tenutosi il 17 settembre a Dublino e organizzato da FundsPeople, hanno condiviso i rispettivi outlook sulla transizione energetica. Gli esperti si sono inoltre focalizzati sull’impatto delle normative e delle politiche globali su un’economia più green e sugli investitori.

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