Tre ragioni per continuare a credere negli emergenti

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Curran Kelleher, Flickr, Creative Commons

A giudicare dai commenti che nelle prime settimane del 2018 hanno animato il dibattito degli asset manager sulle opportunità/rischi cui guardare per il nuovo anno, i mercati emergenti attirano senz’altro gran parte delle attenzioni di esperti e investitori. Assieme a quelli di frontiera, infatti, hanno ampiamente sovraperformato i mercati sviluppati nel 2017 e beneficiano di un contesto favorevole caratterizzato dalla convergenza di fattori come una persistente e robusta crescita, un’inflazione moderata, tassi bassi, abbondante liquidità globale, aumento degli utili aziendali, prezzi delle materie prime più alti e il miglioramento delle partite correnti in molti Paesi emergenti

“I mercati emergenti rappresentano un universo molto ampio che richiede ai gestori abilità particolari per individuare le migliori opportunità d’investimento”, ricorda Carlo Majolo, investment advisor di Anima SGR. La società, che solo poche settimane fa ha rafforzato la sua offerta con il lancio dei fondi Magellano e Vespucci che si caratterizzano, tra le altre cose, proprio per il loro focus sul mondo emergente, ha una view costruttiva sull’area a livello di rapporto rischio/rendimento sia per quanto riguarda il fronte obbligazionario che equity. A motivarla sono soprattutto tre fattori:

Crescita economica

Come ricorda l’esperto, “la Cina dovrebbe proseguire con un rallentamento controllato guidato dalle autorità che migliora la qualità della crescita che non dovrebbe portare scossoni nel corso del 2018”. Majolo sottolinea anzi che per altre importanti economie emergenti come India, Brasile e Messico è prevista un’accelerazione nella crescita economica rispetto al 2017 e questo “dovrebbe portare il differenziale di crescita tra economie sviluppate ed emergenti ad aumentare a favore delle prime”, commenta Majolo.

Andamento del dollaro

La perdurante debolezza del dollaro supporta le valute emergenti e in generale aiuta i flussi di capitali verso queste economie. “Difficilmente assisteremo a un ulteriore proseguimento della debolezza del dollaro a questa velocità ma allo stesso tempo non si intravedono oggi i rischi di un apprezzamento del dollaro che potrebbe danneggiare tali economie”.

Materie prime

Non solo il petrolio ma anche le altre materie prime principalmente impattate dalla domanda cinese stanno registrando un andamento positivo. Nel caso del petrolio, Majolo ricorda che “la domanda forte a livello globale - che è figlia della crescita economica - e le attese di un proseguimento dei tagli produttivi da parte di OPEC e Russia sostengono le attuali quotazioni”.