Trimestrali: Su energetici e tecnologici, giù bancari e materie prime

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Nel mese di agosto, l’azionario americano ha registrato una performance superiore agli altri mercati, raggiungendo nuovi massimi spinti dai solidi risultati finanziari e dal riacquisto di azioni, nonostante un’ulteriore escalation delle tensioni commerciali tra USA e Cina. Tra i migliori settori troviamo il tecnologico, i beni di consumo voluttuari e il sanitario, mentre materie prime e bancari sono rimasti indietro. 

“I titoli bancari dell’Eurozona sono stati colpiti dall’incertezza dei mercati, derivanti dal rapido crollo della lira turca, vista la consistente esposizione alla Turchia delle istituzioni del Vecchio Continente”, spiega Anja Eijking, gestore del fondo F&C Global Convertible Bond di BMO Global Asset Management

Anche le materie prime non hanno brillato: “i prezzi dello zinco, del rame e dell'alluminio quotati alla London Metal Exchange (LME) sono scesi vicino ai minimi da inizio anno a causa della domanda più debole del previsto e delle tensioni commerciali. Tuttavia, i prezzi del minerale di ferro e dell'acciaio in Cina sono migliorati”, spiega Emily Y. Au-Yeung, senior vice president e analista del credito di PIMCO.

Al contrario, per quanto riguarda il mercato energetico, a settembre il prezzo del WTI è sceso del 4% durante la prima settimana del mese, per poi salire di quasi il 12% per raggiungere i 75 dollari al barile all'inizio di ottobre. “Il rally è arrivato mentre gli investitori stanno valutando la capacità dell'OPEC di compensare le esportazioni iraniane e la produzione venezuelana, entrambe in calo”, spiega Pierre Melki, equity analyst advisory & research di UBP. “Guardando alle compagnie petrolifere, nonostante i risultati del terzo trimestre siano spesso influenzati da manutenzioni programmate e da una debole domanda stagionale di gas, riteniamo che le più importanti società del settore energetico comunicheranno solidi risultati del terzo trimestre sulla base di utili provenienti da prezzi del petrolio più elevati, registrando flussi di cassa superiori alle attese”. 

I dati economici USA si sono mantenuti positivi, con la crescita del secondo trimestre rivista al rialzo dal 4,1% al 4,2% (dato su base annua) grazie anche all’aumento degli investimenti. La fiducia dei consumatori statunitensi, secondo le misurazioni del Conference Board, è cresciuta fin quasi al massimo degli ultimi 18 anni. "Nonostante la crescita economica dell'Eurozona del secondo trimestre sia stata rivista al rialzo dallo 0,3% allo 0,4%, i dati mensili hanno continuato a essere variabili", spiega Eijking. La fiducia dei consumatori misurata da parte della Commissione Europea è diminuita significativamente ad agosto, mentre il dato relativo alla fiducia delle imprese tedesche rilevato dall’IFO è cresciuto. Secondo le proiezioni di BMO GAM si stima una crescita pari a:

USA – 2018 3%, 2019 2.5%;

Eurozona – 2018 2%, 2019 1.5% al 2%;

Cina – 2018 6.5%, 2019 6% al 6.5%;

Giappone – 2018 1% to 1.5%, 2019 1% al 1.5%.