Un robot nel portafoglio

La ricetta per il portafoglio perfetto, o quasi. E il tutto automatizzato, con il vantaggio di poter operare da qualsiasi dispositivo e comodamente seduti sul divano di casa. Da un lato dello schermo c’è l’investitore che, rispondendo a un questionario di profilatura, detta importo, obiettivi, orizzonte temporale e livello di rischio assumibile, dall’altro 'lui', l’algoritmo che al termine del processo e sulla base dei dati assimilati mette a punto l’allocazione ottimale per quel cliente, ribilanciabile qualora gli scenari di mercato o le esigenze cambiassero. 

Quello dei robo advisor è uno dei tanti fenomeni a stelle e strisce che, varcati i confini degli Stati Uniti, ha investito il Vecchio Continente, Italia compresa. Secondo un’indagine della società di consulenza AT Kearney (Hype vs. Reality: The Coming Waves of “Robo” Adoption, 2015) entro il 2020 i robo advisor gestiranno circa 2 mila miliardi di dollari negli Stati Uniti (il patrimonio attestato oggi è di circa 300 miliardi di dollari) e controlleranno il 5,6% del patrimonio d’investimento degli americani. 

Come funzionano

Sebbene si faccia presto a dire robo advisory, la verità è che non tutti intendono questo tipo di consulenza allo stesso modo. In Italia, e non solo, esistono sostanzialmente due meccanismi: la gestione patrimoniale e il servizio di consulenza agli investimenti. Nel primo caso, mediante un mandato, il cliente delega pienamente il robo advisor a operare nel corso del tempo tutti gli aggiustamenti necessari al portafoglio affinché resti in linea con gli obiettivi prefissati; nel secondo, invece, le eventuali operazioni di ribilanciamento dettate dai cambiamenti degli scenari di mercato coinvolgono più attivamente l’investitore che deve comunque approvarle con un click. In Italia sono ancora poche le piattaforme che offrono gestioni patrimoniali e ad oggi Moneyfarm - che l’ha lanciata a gennaio di quest’anno – è l’unica società a vantare entrambi i servizi. Se negli USA la tendenza è di privilegiare un’automazione totale nel rapporto con il cliente, nel nostro Paese la tutela del risparmio passa sempre dal professionista. 

MAPPA DEI ROBO ADVISOR IN ITALIA
Elaborazione propria. Le entità sono elencate in ordine alfabetico. 

Entità  Servizi Strumenti 
AdviseOnly AO Tutor Azioni, bond, Etf, fondi
CheBanca! Yellow Advice Fondi e sicav
Fundstore Portafogli Fondi
Invest Bank e iShares IB Navigator ETF
MFM Investment Ltd Moneyfarm ETF
Online SIM RoboBox Fondi e sicav
  Portafoglio modello Fondi e sicav
SaxoBank SaxoSelect ETF
SoldiExpert SCF Self service  Azioni, bond, ETF, fondi
  Consul. personalizz. Azioni, bond, ETF, fondi
WeBank Portafoglio modello Fondi e sicav

 

Entità  Investimento minimo (€) Costo servizio
AdviseOnly 4.000 49 €
CheBanca! 20.000 0,30%
Fundstore variabile in base ai fondi scelti  0
Invest Bank e iShares 15.000 0,25% - 1%
MFM Investment Ltd 0 0,5% - 1,25%
Online SIM 50.000 0,5% - 0,7%
  50.000 0
SaxoBank 10.000 0,90%
SoldiExpert SCF 25.000 200€ - 980€
  200.000 0,74% - 1,3% 
WeBank variabile in base fondi scelti  0

 

Ogni operazione proposta sulla base dei calcoli effettuati dall’algoritmo è integrata dal lavoro di analisi e confermata da un team di gestione prima di essere offerta all’investitore che, comunque, ha la possibilità di stabilire un contatto telefonico, via mail o addirittura in filiale con un consulente. 

Il servizio in Italia 

Secondo una recente indagine il valore dei patrimoni impacchettati da algoritmi nel nostro Paese non raggiunge i due miliardi di euro. L’Italia è ancora in uno stato embrionale, con soli nove operatori (vedi grafico) a spartirsi questa fetta di mercato, con un’offerta che va da un minimo di tre a un massimo di 60 portafogli circa e un’asset allocation che comprende ETF, azioni, bond e fondi. Sebbene, poi, si tenda a pensare che siano i millennials, i nativi digitali, a usufruire maggiormente di questi servizi la verità è che raramente questi possiedono le risorse economiche per investire. Un dato che conferma a Funds People Federico Taddei, AD di Online SIM, che ha lanciato la sua piattaforma di robo advisory, RoboBox, a luglio del 2016. 

Il profilo medio del cliente che si affida ai loro servizi, infatti, è un soggetto di sesso maschile, tra i 40 e i 60 anni, residente nel Nord Italia, professionista o dirigente dalla cultura finanziaria elevata, con una certa confidenza con i comportamenti di acquisto digitali su tutti i device nonché un elevato reddito e un patrimonio investito superiore a 100.000 euro.

Robo sì, robo no

Costi bassi, accessibilità, trasparenza ed efficienza. Sono questi i caratteri distintivi dei robo advisor che fanno venire l’acquolina in bocca a molti investitori. Ed è specialmente sull’idea di 'consulenza alla portata di tutti' che si sta consolidando il loro fascino e successo. Un esempio evidente è la gestione patrimoniale citata poc’anzi, da sempre prerogativa dei detentori di grandi patrimoni e adesso accessibile a un più ampio ventaglio di clienti. Ma c’è anche chi storce il naso, difendendo l’insostituibilità del consulente in carne ed ossa, e non nasconde un certo scetticismo di fronte alla possibile futura completa automazione di questi strumenti, come accade negli USA. 

Secondo alcuni, oltre a mancare di una visione a 360 gradi su quelle che sono le condizioni di mercato e le esigenze dei clienti, una macchina difficilmente potrà mai gestire un elemento congenito nell’investitore: l’emotività. Il pericolo di acquistare in momenti di euforia e vendere in quelli di panico è dietro l’angolo per il risparmiatore che si trova da solo di fronte alle sue scelte. 

Il settore del wealth management è nel pieno di una transizione cruciale. L’importante intervento normativo rappresentato da MiFID II, l’inarrestabile sviluppo tecnologico e le dinamiche macroeconomiche stanno obbligando gli operatori del settore a rivedere i loro modelli di business e le loro proposte di valore. Quale sarà il futuro di strumenti come i robo advisor ce lo dirà solo il tempo ma la risposta, ad oggi, sembra non contemplare altro approccio al di fuori di quello ibrido.