Nella quarta parte della tavola rotonda organizzata da Funds People su Big Data e investimento quantitativo Alessandro Beber (BlackRock), Matteo Campi (Arca Fondi SGR), Teodor Naumorv (Pramerica SGR) e Filippo Stefanini (Eurizon) guardano al futuro della gestione e ai cambiamenti in atto legati alla rivoluzione digitale in corso.
Una quantità enorme e sempre crescente di dati è oggi immediatamente disponibile a chiunque. Informazioni un tempo difficili da reperire sono fruibili in tempo reale e le metriche si specializzano sempre più sulla ricerca di dati utili in specifici ambiti economici. Tradurre in pratica questo epocale cambiamento non è semplice ma potrebbe rappresentare l’evoluzione futura del mondo degli investimenti. “Vent’anni fa”, afferma Alessandro Beber, membro del Global Equity Research team - Systematic Active Equity business di BlackRock, “l’investitore fondamentale che aveva un rapporto privilegiato con il management di una società o aveva capacità molto elevate di analisi delle informazioni costruiva su questo il vantaggio competitivo”. “Oggi”, fa rilevare, “l’informazione è la stessa per tutti ed è quindi necessario combinare creatività e sistematicità per trovare soluzioni innovative che sfruttino la tecnologia e siano in grado di rispondere con nuove modalità alle domande fondamentali dell’investitore azionario.” “L’asimmetria”, sottolinea Teodor Naoumov, Responsabile del Team Quantitative di Pramerica SGR, interrogandosi sulla natura del cambiamento in atto, “non è più informativa ma interpretazionale, nel senso che tutti hanno accesso alle stesse informazioni, ciò che cambia è la capacità di analizzarle”. “Esiste anche un’asimmetria computazionale”, aggiunge, “poiché non tutti hanno infrastrutture adatte a processare la mole di dati attualmente disponibili”. Ciò che risulta difficile è proprio l’unione di tutti gli aspetti, tanto umani quanto tecnologici, coinvolti nella rivoluzione portata dall’ambito definibile come Big Data.
Certezze da non dimenticare
“La mia convinzione”, afferma Matteo Campi, responsabile dell’Ufficio Investimenti Multimanager e Alternative di Arca Fondi SGR, “è che ci sia una notevole ciclicità nei mercati finanziari”. “Tutto quello che oggi funziona”, prosegue, “tende per ovvi motivi di finanza comportamentale a essere imitato e smette di funzionare, e tutto quello che è stato dimenticato riprende a funzionare”. “È assolutamente vero che è necessario restare al passo con i tempi e innovarsi, ma dall’altro lato i principi fondamentali restano e a volte”, conclude Campi, “la capacità di pensare out of the box significa anche riscoprire concetti che sono noti a tutti e che si trovano nei libri di finanza”.
Una rivoluzione che non deve dunque, come concordano i partecipanti alla tavola rotonda organizzata da Funds People, far dimenticare o sminuire alcune delle fondamentali certezze della gestione. “Quando facciamo due diligence su fondi di tipo quantitativo particolarmente innovativi”, afferma Filippo Stefanini, head of Multimanager Investments & Unit Linked di Eurizon Capital SGR, “non dimentichiamo mai di utilizzare il buonsenso”. “Cosa avrebbe fatto la strategia senza tutti i vincoli che si è data e che ha portato poi ad un back testing positivo? Qual è il razionale economico dei segnali sviluppati? Quale l’orizzonte temporale, quale turnover e se questo turnover è coerente con la capacità di execution della fund house”. Tutte riflessioni doverose, secondo Stefanini, sebbene in presenza di una vera e propria rivoluzione digitale. Una necessità di rigore e di collegamento allo specifico ambito di applicazione, precisa Beber il quale sottolinea come, incorporare nell’attività di ricerca pura relativa a Big Data dei fondamentali del quadro macroeconomico e dei trend di mercato, sia indispensabile per ricavare dalle tecnologie segnali rilevanti in termini di allocazione futura. “Un’attività”, sottolinea il membro del Global Equity Research team - Systematic Active Equity business di BlackRock, “sempre più bidirezionale, favorita dal crescente grado di specializzazione raggiunto dalla nostra divisione che contribuisce oggi alla view macroeconomica della casa di gestione. Grazie al BlackRock Macro GPS, un modello di ricerca che utilizza la tecnologia Big Data, è oggi possibile anticipare l’andamento del ciclo economico con ottimi risultati consolidati nel tempo”.