Una nuova asset class alternativa sul mercato italiano

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Una nuova asset class alternativa. È così che da Mikro Kapital AM presentano al mercato italiano i due fondi Mikro Fund Alternative Fund. L’asset manager lussemburghese, specializzata nell’impact investing con focus sui mercati emergenti, ha presentato attraverso le parole del suo presidente, Vincenzo Trani, nuove opportunità di diversificazione di portafoglio attraverso investimenti nel microcredito, asset class nata da 20 anni a questa parte e inizialmente destinata ai mercati emergenti, ma che nel tempo si è estesa anche ad altre aree geografiche sviluppate, tra cui l’Europa.

Dal 2016, la boutique è entrata in partnership con la Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo (BERS) in Russia, un organo finanziario sovranazionale, basato a Londra, creato per supportare l’accelerazione delle economie dell’area ex Unione Sovietica, con la quale vi è una collaborazione che comprende due aree, quella finanziaria e quella per la formazione dello staff dell’asset manager. “Una terza area recentemente sviluppata è il rapporto di collaborazione basato sull’estensione territoriale. BERS, infatti, supporta Mikro Kapital nel generare ed estendere i suoi operatori commerciali, accompagnadola nei vari Paesi e fornendo consulenza anche in termini di società su cui investire. Investiamo insieme”, aggiunge Trani.

Oltre a BERS, altri partner della boutique sono il Fondo Russo per le Piccole e Medie Imprese (RSBF), l’Ente Nazionale Microcredito – Italia (ENM) e il Fondo MEF (Microfinance Enhancement Facility).

L’asset manager, la cui raccolta deriva da investitori istituzionali e private europei, ha registrato al settembre 2017 masse per 434 milioni di euro, e conta più di 660 collaboratori in giro per il mondo, finanziando 49.550 imprese locali dei 17 Paesi in cui opera (al 30 marzo 2018).

Ma perché la microfinanza? Trani sottolinea come il microcredito rappresenti una nuova asset class in economie ad alto tasso di crescita poco conosciuta nel mercato, ragion per cui è vista come un’ottima opportunità di diversificazione del portafoglio. “Il microcredito investe sul piccolo imprenditore, quindi vi è un forte bisogno di persone che controllino ogni singolo business, ogni singolo progetto. In Europa, la PMI svolge un ruolo fondamentale. Il valore della piccola impresa è molto sensibile, per cui ne risulta che la microfinanza è un’asset class scorrelata rispetto a quelle tradizionali, perché investiamo in piccoli imprenditori che si occupano di settori che non rientrano nelle macroeconomie dei Paesi, ma si concentrano nella produzione di prodotti basic, di prima necessità”, afferma il manager.

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A detta di Trani, si crea quindi un circolo virtuoso di rendimento sociale ed economico molto interessante. “Il nostro obiettivo è quello di fornire un reddito consistente (7% + in hard currency) ai nostri obbligazionisti, investendo in un’obbligazione EMTN legata alle attività di microfinance che portiamo avanti in Paesi emergenti selezionati. D’altronde, gli investimenti in microfinanza portanto a dei premi di rischio interessanti, ad una diversificazione della componente alternativa del portafoglio, esposizione all’economia reale con scarsa correlazione con altre classi di attività, un basso tasso di default dei prestiti sottostanti (meno dell’1% dall’inizio delle attività, il tasso più basso nella classe di riferimento) e una bassa correlazione con fattori macroeconomici”, dettaglia.

Tornando alle due strategie, Mikro Fund investe solo in Paesi dell’area russa e bielorussa, a differenza invece dell’Alternative Fund che può investire in tutti gli altri Paesi in cui opera la società. Il business model dei due fondi è simile, anche se il Mikro si focalizza solo sui crediti generati dalle strutture locali, mentre l’Alternative si apre anche a organizzazioni di microfinanza terze. “Il nostro è un approccio collaudato al rischio creditizio con severe linee guida per la due diligence. Concentriamo quindi la nostra attività sul microcredito esclusivamente a micro, piccole e medie imprese. Queste aziende costituiscono il segmento più dinamico dell’economia, il meno esposto alla volatilità dei mercati finanziari globali e quello con il maggior potenziale di crescita, data la riduzione di leva finanziaria nel settore bancario. Finanziamo gli investimenti delle piccole imprese con prestiti finalizzati ad aziende per un profitto. Non le spese di clienti privati o famiglie”, specifica il presidente.

Mikro Fund

Il Mikro Fund è un fondo di cartolarizzazione di diritto lussemburghese, lanciato nel 2008, che investe in prestiti a PMI in Russia e Bielorussia. Con masse gestite pari a 272 milioni di euro (al 30 settembre 2017), la raccolta delle risorse finanziarie avviene tramite l’emissione di bond (Euro Medium Term Note EMTN). “Questa strategia offre esposizione all’economia reale con una correlazione bassa o nulla alle altre classi di attivo, è conforme ai principi SRI e i prestiti sono erogati ad aziende di qualità, soggette a una due diligence dettagliata e rigorosa, che segue le procedure della BERS. Sono accettate solo tra il 20% e il 30% delle richieste di nuovi prestiti. Ogni prestito è collateralizzato al 100%, collaterale che può essere rappresentato da immobili, automezzi, attrezzature accessorie e garanzia personale. I prestiti sono principalmente di breve e media scadenza. Gli interessi dei sottoscrittori dei bond sono protetti da un cuscinetto significativo composto da liquidità e capitale azionario”.

Alternative Fund 

Stessa gestione la prevede l’Alternative Fund, seppur in prestiti e portafogli creditizi di operatori locali in tutti i mercati emergenti. Con un patrimonio totale pari a 22,3 milioni di euro, la raccolta delle risorse finanziarie avviene tramite l’emissione di bond EMTN con durata di 24 mesi e cedole fisse trimestrali. “Il fondo offre esposizione all’economia reale dei mercati emergenti che hanno registrato nell’ultimo decennio un trend di crescita più solido rispetto a quelli sviluppati. Il fondo revede una bassa correlazione rispetto alle altre asset class, nonché un solido processo di selezione delle opportunità di investimento”.

In Italia

Presente in Italia da inizio 2017, Mikro Kapital rientra tra le prime 10 società di microcredito riconosciute da Banca d’Italia, autorizzata nell’ambito dell’art. 111 del TUB. “Siamo in partnership con l’Ente Nazionale per il Microcredito, la Cassa Depositi e Prestiti, la Fondazione Welfare Ambrosianoe la Banca del Mezzogiorno – MedioCredito Centrale. In Italia investiamo circa 1,5 milioni di euro, con l’obiettivo di raggiungere i 10 milioni di euro entro giugno 2019. Svolgiamo quindi attività di microcredito all’impresa, microcredito sociale e microcredito per formazione, facendo leva sulle competenze e l’esperienza acquisite nei 10 anni di vita della società”, spiega il manager.

“Diversifichiamo molto in termini di settori sia in Italia sia nel resto del mondo. La piccola impresa è polverizzata, non ci sono settori di punta, sono tutti coinvolti, dall’agricoltura al commercio di abbigliamento, dal commercio di macchinari ai servizi di gommista o parrucchiere. Tuttavia, i settori strategicamente più rilevanti sono indicati dalla BERS, che sono quelli dell’agricoltura, ma le strategie degli investitori sono diverse. Noi dobbiamo offrire rendimento e avere sicurezza negli investimenti fatti. Ci rivolgiamo a investitori professionali, quali istituzionali, wealth manager e intermediari finanziari di fascia più alta, così come a family office. Lavoriamo molto con quest’ultima categoria, dato che l’imprenditore ama investire in storie di altri imprenditori, soprattutto di medie dimensioni e soggetti molta diversificazione”, conclude Trani.