Una soluzione alternativa ad elevata concentrazione con maggiore tolleranza alla volatilità

RIGGIO_FEDERICO-GRANDE
Funds People

Il KIS Pegasus UCITS è un equity long-short, event-driven (principalmente “soft events”), con volatilità media e un approccio di tipo bottom-up, basato sulla ricerca fondamentale, con focus su situazioni speciali.

 

Descrizione del fondo

 

Il KIS Pegasus UCITS è stato lanciato nel giugno 2016, e prevede 1,2 miliardi di euro di masse in gestione, hard closed. La categoria è equity long-short, event-driven (principalmente “soft events”), con volatilità media.

L’approccio è di tipo bottom-up, basato sulla ricerca fondamentale, con focus su situazioni speciali:

• Portafoglio concentrato. Massimo 5-15 idee value con catalyst e temi specifici, sia long che short, di circa 20 e 30 titoli;

• esposizione pivotale azionaria netta di circa 40%-45%; esposizione pivotale azionaria lorda di circa 150%;

• Risk management attivo e trading overlay;

• utilizzo dei derivati per fini tattici e di copertura di portafoglio;

• esposizione al reddito fisso su base opportunistica, principalmente legata a posizioni di capital arbitrage.

 

Principali differenze con prodotti simili nel mercato: Più alta concentrazione e maggiore tolleranza della volatilità di mercato.

 

Obiettivi di investimento (target return and target volatility se applicati): Rendimenti a medio termine intorno al 15% con circa il 10% di volatilità.

 

Universo di investimento: Titoli pan-europei, di capitalizzazione piccola-media-grande. Titoli globali su base opportunistica.

 

Vincoli di investimento: Regolamentazione UCITS (5/10/40).

 

Benchmark e tracking error (prospectus and historical): Nessun benchmark.

 

Numero di holding e turnover: 30 posizioni con peso superiore al 2%.

 

Risk policy: Esposizione azionaria netta massima del 60%; esposizione azionaria lorda massima del 180%.

 

Liquidity policy: Liquidità giornaliera; rigorosi limiti sulla % del NAV residuo dopo un 1 mese, 3 mesi e 6 mesi (rispettivamente per un massimo del 15%, del 7% e del 3%).

 

Copertura valutaria (solo se hedged): Valute interamente coperte in funzione dell’esposizione sottostante delle aziende in portafoglio.

 

Utilizzo dei derivati (massimo leverage prospectus and historical): Secondo il metodo degli impegni, l’esposione complessiva via derivati non puo’ eccedere il 96% del NAV.

 

View sui mercati nei prossimi sei mesi: Guerre tariffarie, sanzioni, tassi di interesse in aumento, economia cinese in rallentamento, Brexit e scontro del governo italiano con la Commissione Europea sulla manovra finanziaria mettono in luce una serie di condizioni che possono giustificare l’alto nervosismo degli investitori.

È possibile che una delle situazioni menzionate possa trasformarsi nella proverbiale goccia che fa traboccare il vaso, tuttavia, la storia dei mercati suggerisce che il momento in cui avere paura è quello in cui non ci sono tracce evidenti di paura. Anche con così tanti commentatori che pre-annunciano una fase di era glaciale, non ci pare che ora sia il momento di posizionare il portafoglio per la pura preservazione del capitale.

Per quanto riguarda i tassi di interesse in aumento e l’impatto sulle valutazioni azionarie, ci limitiamo ad evidenziare che, nonostante il clamore, i tassi reali a lungo termine sono ancora a livelli estremamente depressi (circa l’1% negli Stati Uniti e circa meno dell’1% in Germania), implicando che i premi per il rischio azionario sono significativamente superiori alle medie storiche.

Da un punto di vista fondamentale, abbiamo riscontrato numerosi esempi di valutazioni collassate in diversi settori. Le risultanti discrepanze, senza precedenti, tra i prezzi sui mercati pubblici e i valori sui mercati privati, dovrebbero provare l’esistenza di ritorni prospettici molto attraenti per investitori con orizzonti di lungo periodo.