Il posizionamento del gestore americano rimane a favore delle attività di rischio. La preferenza è per gli Stati Uniti, per le prospettive di crescita e l’ascesa dell’IA. Maggiori incertezze per i treasuries. Infrastrutture e private credit le idee più interessanti per il lungo periodo.
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In un contesto di incertezza sul trend economico per gli impatti delle mega forze come il boom dell’intelligenza artificiale (IA), la frammentazione geopolitica e la demografia, BlackRock ha presentato oggi alla stampa le idee di investimento chiave per il 2025 e i temi strutturali che rimodellano i portafogli. Dal punto di vista tattico, il posizionamento del gestore americano rimane a favore delle attività di rischio. La preferenza è per l’azionario USA, sostenuto da prospettive favorevoli di crescita e dal trend dell’IA, e per l’azionario del Giappone, che continuerà a beneficiare delle riforme corporate nel Paese. La sovraperformance degli Stati Uniti non si estenderà ai Treasury, per i timori sulla sostenibilità del bilancio USA e per l’incognita delle politiche fiscali sotto Trump. Per le obbligazioni l’indicazione è quindi di privilegiare l’Europa, in particolare nella parte del credito. Meno ottimistica, invece, la view sulle azioni del Vecchio Continente.
Ma le mega forze in atto spingono a ripensare i portafogli in modo più dinamico. E un'ulteriore fonte di diversificazione proviene dai mercati privati, in particolare dalle infrastrutture e dal credito privato.
Un contesto segnato dalle mega forze
“Storicamente, siamo abituati a pensare il trend economico come definito. Ma oggi non è così: la digitalizzazione, il boom dell’IA, la demografia e la frammentazione geopolitica creano una maggior incertezza sulle dinamiche future di crescita e inflazione rispetto ai cicli del passato. Siamo quindi in presenza di un trend futuro meno stabile”, avverte Bruno Rovelli, Managing Director e Chief Investment Strategist di BlackRock Italia che ha illustrato l’outlook. Inoltre, l’esperto evidenzia una nuova fonte di incertezza provenire dai policy-maker: “Nel momento in cui i policy-maker perseguono obiettivi che non sono di natura economica producono instabilità. Vediamo che la politica macro sta diventando una potenziale fonte di disturbo”, dice Rovelli mettendo in luce il crescente protezionismo e le restrizioni al commercio globale aumentate nell’ultimo decennio.
Tutta questa incertezza si riflette sui mercati. “Vi è un'inusuale sensibilità dei mercati, in particolare obbligazionari, alle sorprese dei dati economici. Riteniamo che ciò rifletta il fatto che gli investitori considerino le nuove informazioni attraverso una lente tipica del ciclo economico, piuttosto che nel contesto di una trasformazione che sta ridisegnando l'economia”, afferma Rovelli.
Ripensare i portafogli, dinamicità e private markets
“Siamo abituati a pensare i portafogli in modo statico, ma in presenza di un trend economico instabile e in continua evoluzione dovremmo accettare di cambiare più frequentemente la composizione strategica degli asset in portafoglio”, avverte Rovelli. In quest’ottica secondo la casa di gestione gli investitori dovrebbero ampliare gli orizzonti di investimento: i mercati privati, in particolare il credito privato e le infrastrutture, diventano delle componenti sempre più interessanti. Ciò anche alla luce della necessità di finanziarie lo sviluppo dell’IA e la transizione energetica. “Una delle caratteristiche di queste mega forze è la forte domanda di investimenti, in una fase però in cui vi è un interrogativo sulla capacità dei governi e del sistema bancario tradizionale di sostenere questa spesa”, analizza l’esperto. Per colmare questo gap entrano in gioco i mercati privati. “Vediamo opportunità nell’equity infrastrutturale grazie a valutazioni relative interessanti e il sostegno del trend dell’IA. Parallelamente, anche il credito privato guadagnerà quote di prestiti”, spiega.
Approccio favorevole al rischio, gli USA guidano la performance
In un orizzonte temporale più ristretto, in vista del prossimo anno, la ricetta di BlackRock è di rimanere pro rischio. Ciò si traduce in un sovrappeso sull’azionario americano, per la fiducia nella solidità economica degli Usa e nel potenziale di sovraperformance dei listini americani rispetto a quelli globali. Questo perché, secondo il gestore, anche nel 2025 l'intelligenza artificiale farà da traino agli utili aziendali. Le valutazioni elevate dal punto di vista storico delle Magnifiche 7 non devono allarmare eccessivamente: “La mutevole composizione settoriale degli indici riflette la trasformazione in atto. Confrontare l'indice di oggi con quello del passato è fuorviante. A oggi non vi sono dei segnali che gli ingenti investimenti in ricerca e sviluppo delle Magnifiche 7 producano dei ritorni negativi sul capitale investito”, dice Rovelli. La cavalcata di questi titoli sembra quindi destinata a continuare, ma in un ambiente in cui la performance si dovrebbe estendere ad altre parti del mercato USA: i tagli fiscali e la deregolamentazione promessi da Trump dovrebbero supportare Wall street oltre il tech. “L’eccezionalismo americano di cui si parla oggi non è nulla di nuovo. Risale al 2011 ed è ormai una tendenza consolidata dei mercati azionari destinata a persistere. È una storia di concentrazione della performance nelle aziende che riescono a produrre maggiori utili, basata sul forte peso della tecnologica”, dice l’esperto.
La postura pro rischio negli Stati Uniti è valida indipendentemente dalle politiche promesse da Trump, e poggia sul primato nel campo dell’innovazione. Potrebbero, invece, sorgere dei rischi e della volatilità dall’interazione tra le nuove politiche fiscali e l’allentamento della Fed. “Vi è ancora molta incertezza sull’intensità e sulla sequenza di implementazione di dazi, tagli delle tasse e deregolamentazione annunciati da Trump. E su quali impatti avrà tutto ciò sulla direzione della Fed”, ammette Rovelli.
L’Europa attraversa, invece, una fase più difficile e il suo azionario è ai massimi storici di sconto. “Al momento fatichiamo a vedere dei catalizzatori che traducano tale scontro in performance”, afferma Rovelli. Nel 2025, un possibile sostegno potrebbe provenire da nuovo governo in Germania favorevole alla spesa pubblica per rilanciare l’economia. Allo stato attuale, il valore in Europa, secondo BlackRock, è limitato ai titoli finanziari e al settore industriale, che beneficia della fase di sviluppo dell’IA”. View positiva anche sul Giappone, per la riforma corporate che sostiene i buyback azionari e per i fondamentali macro: “Ci aspettiamo che nel corso dei prossimi anni il PIL nominale giapponese torni a crescere, creando un ambiente favorevole per la crescita degli utili”, dice Rovelli.
Sul fronte obbligazionario, il deficit e l’inflazione più ostinata in alcune sue componenti, spinge BlackRock a sottopesare i Treasuries a lungo termine. Più positiva la view sul reddito fisso dell’Europa, con una preferenza per il credito, sia investment grade sia high yield, preferito a quello statunitense in virtù di valutazioni più convenienti. Per il segmento governativo, l’interesse è invece per i Gilt britannici. Infine, l'oro resta attraente per il potere di diversificazione, sostenuto dagli acquisti delle banche centrali.