Vanguard debutta a Piazza Affari

Vanguard, pioniere nel settore degli investimenti indicizzati a basso costo da più di quarant’anni, comunica il proprio ingresso su Borsa Italiana con la quotazione di 19 ETF azionari e obbligazionari. Si tratta del primo passo di Vanguard nel nostro Paese, con l’obiettivo di semplificare gli investimenti e ridurne i costi. Simone Rosti, country head Italy dell'asset manager, precisa: "Vanguard è una società mutualistica. L’azionariato è composto dagli stessi investitori che detengono le quote dei fondi d’investimento negli Stati Uniti. A fine anno, quando bisogna ridistribuire i profitti, quest'ultimi vengono dati agli azionisti sotto forma di sconto sulle commissioni di gestione. È questo il motivo per cui il nostro prodotto costa poco”. Per farci un’idea, negli ultimi tre anni Vanguard ha restituito agli investitori una somma pari a 500 milioni di dollari.

I 19 ETF quotati sulla Borsa di Milano andranno a coprire posizioni core di portafoglio. Possiamo dividerli in tre categorie: azionari, obbligazionari e fattoriali: 

• Equity: per quanto riguarda le soluzioni passive azionarie, primo fra tutti troviamo il Vanguard S&P 500 UCITS ETF, con più di 20 miliardi di masse in gestione e un costo di 7 basis point. Gli altri, invece, hanno come indice di riferimento il FTSE. "Abbiamo preferito il FTSE all'MSCI perché i costi di index provider del FTSE rispetto all’MSCI sono più contenuti".
• Obbligazionario: "I nostri ETF hanno un universo di titoli davvero ampio rispetto alla concorrenza. Ad esempio, il nostro emerging market bond ha quasi 1.200 titoli in portafoglio, e il competitor che più si avvicina 900". 
• Fattoriali: Per quanto riguarda invece le soluzioni fattoriali, secondo la logica di Vanguard, l’esposizione a un fattore deve essere pura. “Spesso accade che, a seguito di variazioni di mercato, i titoli value o momentum, a distanza di due mesi, possano perdere il fattore. “Ciò che fa un prodotto passivo tradizionale è aspettare che l’indice venga ribilanciato prima di togliere un titolo (solitamente ogni sei mesi). Vanguard invece, attraverso una gestione ‘semiattiva’, vende subito il titolo che ha perso il fattore”. 

“La presenza sul mercato italiano ci permetterà di ampliare le nostre relazioni e poter lavorare più direttamente con tutti gli operatori, dalle società di gestione alle banche, dalle assicurazioni ai gestori di fondi pensione, fino ai consulenti finanziari e ai private banker”, commenta Rosti.

L’ultimo ingresso di Marco Tabanella nel team italiano di Vanguard dimostra il crescente impegno nel Paese. "Cerchiamo di dare un servizio completo che possa soddisfare le esigenze della clientela. Siamo consapevoli che un buon servizio post vendita è un valore aggiunto imprescindibile, soprattutto sul mercato delle soluzioni passive”, conclude Rosti.

Fonte: Vanguard.