Uno dei segreti del successo dell’entità sul mercato locale è non entrare in concorrenza con i produttori e distributori, ma affiancarli con la fornitura di prodotti finanziari trasparenti.
Articolo estratto dal numero 14 di Funds People Italia.
Per la sezione 'Consulenza' del numero 14 di Funds People Italia abbiamo raccolto le opinioni di alcune entità italiane ed estere per capire in che modo l'arrivo di MiFID II ha già cambiato o cambierà nell'immediato futuro il loro business in termini di costi, trasparenza e tipologia di consulenza e per approfondire le sfide e le opportunità derivanti dalla sua implementazione. Riportiamo di seguito il contributo di Danilo Verdecanna, managing director di State Street Global Advisors per l’Italia.
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In Italia la MiFID II ha già prodotto i suoi effetti sui distributori (e produttori), impegnati ad anticipare le conseguenze della direttiva in vigore da gennaio dell’anno prossimo. In particolare i distributori, al fine di ottenere un miglior controllo della filiera che li vede impegnati in prima persona, stanno riducendo il collocamento di fondi di terzi, privilegiando la creazione di prodotti di proprietà come fondi di fondi, gestioni patrimoniali o SICAV dedicate, che comunque implicano la collaborazione con produttori terzi.
Sul mercato italiano, SSGA ha sempre adottato un modello di business coerente con la MiFID II. Del resto, uno dei segreti del nostro successo sul mercato locale è stato quello di non entrare in concorrenza con i produttori/distributori, ma di affiancarli attraverso la fornitura di prodotti finanziari trasparenti, come fondi attivi, passivi o ETF.
La MiFID II, inoltre, porta a maggiore complessità nella gestione della filiera produttore-distributore-investitore, sia nella costruzione del prodotto rispetto al cosiddetto target market, sia nell’adeguamento della comunicazione. Tale complessità sarà però ripagata dalla maggiore trasparenza di cui l’investitore finale potrà beneficiare nella selezione del prodotto finanziario più adeguato alle proprie esigenze. Le retrocessioni saranno ancora consentite ai consulenti finanziari, ma dovranno essere giustificate con maggiore solidità e questo favorirà inevitabilmente modelli di business più trasparenti.