Verso la parità di genere nella finanza italiana

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Simonetta Cristofari, responsabile di Banque de Luxembourg Investments, e Paule Ansoleaga Abascal, director di Rothschild Asset Management, hanno deciso di intraprendere un percorso di crescita e condivisione per promuovere una cultura più equa e inclusiva nella finanza italiana. 

“Una finanza con dei numeri più bilanciati ai vertici e a tutti i livelli, ma soprattutto, un’industria dove la diversità di pensiero possa essere celebrata e riconosciuta come un importante valore aggiunto”. Attraverso un ciclo di conferenze, incontri e serate, il loro proposito è quello di creare un dialogo sulla diversità̀ e sull’inclusione nell’industria italiana dell’asset & wealth management.

Il loro progetto si pone quattro obiettivi principali:

  • Aumentare la consapevolezza dei pregiudizi inconsci e promuovere una mentalità inclusiva (AWARENESS);
  • Consolidare/rafforzare lo sviluppo professionale e personale delle donne (EMPOWERMENT);
  • Creare un ecosistema che favorisca l'inclusione e la diversità di genere in asset & wealth management (INCLUSION);
  • Creare un network forte per incoraggiare la condivisione di idee e arricchirci personalmente (NETWORKING).

Simonetta e Paule ci fanno notare che, secondo il Global Gender Gap Index 2017 del World Economic Forum, ancora nessun Paese al mondo ha raggiunto l'uguaglianza di genere. Tuttavia, i Paesi con il punteggio più alto, Islanda, Finlandia, Norvegia, Svezia, hanno chiuso oltre l'80% del loro gender gap negli ultimi anni. Purtroppo, l’Italia si trova ancora all’82esimo posto su 144 Paesi analizzati in tema di pari opportunità di genere (nel lavoro, nella politica, nell’istruzione e nella salute). Infatti, ci sono ancora grosse disparità in termini di partecipazione al mondo del lavoro, salari e possibilità di carriera (ad esempio, l’Italia è al 126esimo posto per disparità salariale).

Per quanto riguarda la finanza, la presenza delle donne non si manifesta in maniera equa e i numeri calano vertiginosamente man mano che si sale di livello nella struttura organizzativa. Un recente studio di McKinsey ha rilevato, che nel nostro settore, solo 2 responsabili su 10 sono donne, nonostante sia stato dimostrato che le aziende che danno importanza a diversità e inclusione presentano un migliore rendimento nel lungo periodo. Lo dimostra l’indice 'Diversity & Inclusion', elaborato da Thomson Reuters a livello mondiale: le società che hanno ottenuto un punteggio maggiore per quanto riguarda diversità e inclusione, risultano quelle con i risultati in Borsa superiori alla media. Questo vale anche per il nostro Paese.

“Sono passati circa tre anni dal nostro primo incontro al Caffè Letterario. Abbiamo condiviso risate, mostre d’arte, riflessioni. Abbiamo parlato di benessere psico-fisico, d’intelligenza di genere, delle ultime ricerche della neuroscienza. Abbiamo imparato che esistono differenze fisiologiche tra il cervello degli uomini e quello delle donne e abbiamo scoperto le incredibili sinergie che si creano quando essi si congiungono”, afferma Paule Ansoleaga Abascal.

“Nell’immaginario collettivo il mondo della finanza appartiene agli uomini e, se le donne vogliono metterci piede, devono imparare ad emularli. Ma noi vogliamo sensibilizzare e sostenere un’industria dove la diversità di pensiero possa essere celebrata e riconosciuta come un grande valore aggiunto”, sottolinea Simonetta Cristofari.

“La legislazione e le politiche aziendali inclusive sono molto importanti. Abbiamo visto i progressi derivati dalla legge delle quote rosa del 2011. Lo stesso sta accadendo in molte società in cui è in corso un’implementazione dei programmi di leadership al femminile. Tuttavia, la legislazione e le politiche aziendali non cambieranno la cultura; soltanto le persone possono cambiare la cultura. Ma non possiamo cambiare ciò che non vediamo. Se fossimo tutti consapevoli dei benefici della diversità di pensiero e dell’importanza di non lasciarci influenzare dai pregiudizi inconsci, saremmo più aperti, più tolleranti verso le differenze, più inclini ad ascoltarci e alla fine più inclusivi. Simonetta ed io continueremo a dare il massimo per contribuire a un cambiamento positivo. C'è tanto lavoro da fare, insieme”, conclude Paule Ansoleaga Abascal.

Il prossimo appuntamento sul tema verrà organizzato nel mese di novembre. Per chi volesse avere maggiori informazioni o volesse diventare parte attiva di questo network può scrivere a [email protected] oppure a [email protected].