Volatilità e dispersione dovrebbero favorire gli hedge fund

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Le banche centrali hanno gonfiato i prezzi degli asset e quasi tutti i mercati obbligazionari e azionari mostrano valutazioni eque o eccessive. In questo difficile contesto, nuovi regimi di volatilità, dispersione, correlazione dovrebbero favorire la generazione di alfa da parte degli hedge fund. Parola di Jeanne Asseraf-Bitton, global head of cross asset research di Lyxor AM. Ma diamo uno sguardo a come sono andati gli indici nel mese di giugno. Il Lyxor Hedge Fund Index ha ceduto l’1,9%. Nessuno dei 12 indici Lyxor ha chiuso il mese in territorio positivo. Il Lyxor Fixed Income Arbitrage Index (0%), il Lyxor Convertible Arbitrage Index (-0,1%) e il Lyxor Variable Bias Index (-0,8%) hanno ottenuto le performance migliori. “Dopo la nuova impennata delle curve dei rendimenti globali a inizio giugno è subentrata un’improvvisa ondata di avversione al rischio legata alla Grecia. Una seconda fase, cominciata ai primi di giugno, ha fatto salire di circa 40 bp i rendimenti tedeschi decennali e di 30 bp quelli dei Treasury Usa. L’euro ha chiuso il periodo agli stessi livelli di inizio mese, pur con un’elevata volatilità”, spiega. Le azioni dell’area euro hanno perso il 5%, quelle britanniche il 6% e quelle statunitensi il 2%. La bolla continentale dei mercati cinesi ha iniziato a sgonfiarsi e le azioni di classe A cinesi sono crollate del 14%, provocando una flessione del 4,5% dei principali mercati emergenti.

Continua: “a fine mese i fondi presenti nella piattaforma Lyxor presentavano una moderata esposizione diretta al rischio Grecia. Un numero limitato di fondi presenta esposizioni nette dirette a asset greci e, per di più, esse sono alquanto limitate. Le esposizioni agli asset europei (azioni, obbligazioni e valute) sono più significative e presenti in tutte le strategie”. L’esposizione netta massima agli asset europei è pari al 14% del NAV, e varia dal -17% delle strategie Global Macro al 37% dei gestori Credit. I CTA (commodity trade advisors) hanno un’esposizione complessiva media del 18% e sono lunghi sulla duration e sulle azioni europee. “Ciò è in parte controbilanciato da posizioni corte sull’euro. Tuttavia, la dispersione delle esposizioni tra i gestori è alta”. In sintesi, tutte le strategie detengono asset europei. Ciononostante, la loro esposizione complessiva sembra moderata ed è in genere parzialmente coperta. 

Le numerose oscillazioni delle aspettative da parte degli investitori hanno penalizzato i fondi Global Macro. L’elevato livello di incertezza trova riscontro nell’esposizione divergente dei fondi Global Macro, soprattutto verso i mercati obbligazionari. Le posizioni lunghe sulle azioni hanno fornito il principale contributo negativo durante il mese. Il contributo delle materie prime è stato marginale. L’impatto della componente valutaria è stato volatile. A fine mese, a livello aggregato, gran parte dell’esposizione dei fondi Lyxor Global Macro era in valute (esposizione complessiva lunga al dollaro), in posizioni lunghe su azioni (soprattutto europee) e in posizioni lunghe su obbligazioni (soprattutto Usa).

I fondi L/S Equity, pur perdendo terreno, hanno sovraperformato le azioni globali grazie all’alfa. La Grecia e la Cina sono state i fattori macro trainanti a giugno e hanno pesato in termini di beta. Tuttavia, i fondi L/S Equity sono riusciti a generare un alfa significativo. Il ritorno della dispersione tra le azioni è stato favorevole per i gestori statunitensi e per i fondi variable bias in Europa. 

Il contesto per i fondi Market Neutral è stato più difficile, con l’andamento dei mercati dettato principalmente da fattori speculativi. Diversamente rispetto a maggio, i gestori asiatici sono stati penalizzati a giugno. La fase rialzista del mercato cinese, sempre più scollegata dai fondamentali, è stata alimentata da diversi elementi, tra cui l’allentamento monetario, la liberalizzazione del mercato, i flussi interni, un crescente utilizzo della leva e le riforme strutturali promettenti. Le prese di profitto, una lunga serie di IPO in attesa e i segnali di nervosismo delle autorità hanno provocato una preoccupante inversione di tendenza. La dispersione è stata elevata tra gli specialisti dei mercati emergenti. In particolare, i fondi EMEA hanno ottenuto risultati relativamente migliori, grazie a molteplici opportunità di valore relativo. 

I rendimenti dei fondi Event Driven sono stati in linea con l’aumento dell’avversione al rischio. La maggior parte della sottoperformance ha avuto luogo nell’ultima settimana di giugno. Durante la terza settimana, i fondi Merger Arbitrage di Lyxor hanno subito una lieve flessione del -0,4% da inizio mese, mentre nello stesso periodo i fondi Special Situation hanno guadagnato un modesto +0,4% a livello aggregato. La performance ha rispecchiato principalmente sviluppi idiosincratici. Il contributo positivo di una nuova serie di operazioni di fusione e acquisizione è stato controbilanciato dalla volatilità delle transazioni nel settore healthcare, a causa di un irrigidimento delle disposizioni antitrust. L’indice Lyxor L/S Credit Arbitrage ha ceduto l’1,3% a giugno. I fondi Credit hanno risentito soprattutto dell'esposizione beta. Il posizionamento difensivo ha consentito di sovraperformare l'esposizione sottostante. Le principali perdite si sono registrate su obbligazioni di emittenti finanziari europei e sugli spread dei Paesi periferici.

I CTA hanno risentito di una seconda ondata di inclinazione delle curve e delle vicende greche. Una seconda fase di inclinazione delle curve è cominciata agli inizi di giugno, ma ha avuto un impatto più moderato rispetto alla precedente, in particolare perché la maggioranza dei CTA ha drasticamente ridotto l’esposizione a maggio. Questi fondi hanno di fatto dimezzato l’esposizione netta complessiva a livello aggregato e gran parte del rischio direzionale si è concentrato sulle posizioni lunghe su azioni. L’improvviso inasprimento del rischio Grecia a fine giugno ha avuto un impatto più marcato. Le esposizioni sono state parzialmente ricostituite durante il mese con il ritorno della propensione al rischio. Le correzioni seguite all’annuncio del referendum sono state particolarmente pesanti per le strategie a breve termine.