Interessante la divergenza venutasi a creare nelle ultime settimane fra l’andamento del mercato azionario americano, qui rappresentato dall’indice S&P500, e l’evoluzione della congiuntura economica USA, riflessa nell’andamento dell’indice delle sorprese economiche calcolato da Citigroup.Wall Street appare un po’ appannata, da qualche settimana a questa parte. Malgrado il nuovo massimo assoluto a settembre, il saldo conseguito […]
Interessante la divergenza venutasi a creare nelle ultime settimane fra l’andamento del mercato azionario americano, qui rappresentato dall’indice S&P500, e l’evoluzione della congiuntura economica USA, riflessa nell’andamento dell’indice delle sorprese economiche calcolato da Citigroup.
Wall Street appare un po’ appannata, da qualche settimana a questa parte. Malgrado il nuovo massimo assoluto a settembre, il saldo conseguito nell’arco degli ultimi tre mesi risulta ora negativo: una performance che echeggia quella sperimentata ad agosto dello scorso anno e ad aprile di quest’anno, quando il tasso di variazione a tre mesi parimenti scivolò in modo estemporaneo al di sotto della linea dello zero.
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Si potrebbe sospettare che questa escursione in territorio negativo possa essere seguita da analoga reazione benigna, ma il punto che si voleva sollevare è un altro: la divergenza vistosamente venutasi a creare con l’indice delle sorprese macro. Che è sì in flessione nelle ultime settimane, ma si colloca pur sempre su livelli ben superiori a quelli suggeriti dal tasso di variazione a 3 mesi dello S&P.
Verosimilmente, nelle prossime settimane dovremmo assistere ad un riallineamento. Il che in qualche misura dovrebbe comunque riflettersi a favore di Wall Street.